Le procure a seguito di esposti, scoperchiano regia truffaldina, per appioppare bond tossici alle famiglie
(Adusbef) - Mentre Vegas autoassolve Consob e Bankitalia continua a latitare, la brutta pagina sull’esproprio criminale del risparmio a danno di 130.000 famiglie di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara col decreto del Governo del 22 novembre 2015, si arricchisce di nuovi capitoli dopo le denunce Adusbef e Federconsumatori, tramite una vera e propria regia truffaldina dei dirigenti di banca Etruria e del Lazio, per appioppare bond tossici alle famiglie.
La Gdf di Arezzo e Firenze, ieri nello stesso momento in cui Vegas accusava di stoltezza le famiglie espropriate, affermando che dovevano leggere i prospetti informativi, dove era tutto segnalato, salvo poi ammettere che risultano così incomprensibili al punto di modificarli, acquisiva documenti di due funzionari, che avrebbero preso ordini da due dirigenti, che avrebbero a loro volta ricevuto la consegna dai vertici, durante il cda guidato da Giuseppe Fornasari, con Luca Bronchi direttore generale, per appioppare bond tossici a molte famiglie ignare dei rischi, le cui emissioni per 120 milioni di euro in due tranche nel 2013, arrivarono a circa 12.000 famiglie espropriate dal salva banche.
La Procura di Arezzo, che indaga sul dissesto di Banca Etruria, ritiene con ragionevole sicurezza di aver individuato una cabina di regia a livello manageriale, che ha imposto il collocamento delle obbligazioni subordinate in modo 'granulare', andando ad individuare anche soggetti con un profilo di investitore a 'rischio basso' e non più solo a 'rischio medio-elevato' in linea con la tipologia di investimento finanziario.
Adusbef e Federconsumatori, che avevano già ipotizzato, nelle decine di esposti denunce inviate a numerose procure della Repubblica competenti con le 4 banche in risoluzione, i reati di truffa ai danni dei risparmiatori e degli investitori non istituzionali, che si sono trovati in mano carta straccia dopo il decreto del governo Salva Banche del novembre 2015, auspicano che si possano accelerare le indagini sia su Banca Etruria, che su CariChieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Popolare di Vicenza, il cui collocamento di bond tossici ed azioni gonfiate, anche con metodi estorsivi, hanno ridotto sul lastrico oltre 300 mila famiglie (130.000 delle banche in risoluzione, 200.000 delle banche venete).