BANCHIERI AVIDI (RICHIAMATI DA PAPA FRANCESCO NELL'ENCICLICA), CHE CONTINUANO A BATTERE CASSA, HANNO GIA' AVUTO DA GOVERNO SGRAVI PER 19,8 MLD EURO. SE PURE VICE MINISTRO ECONOMIA MORANDO PONE QUESTIONE BILANCIO, SIGNIFICA CHE MISURA E' COLMA.
Adusbef e Federconsumatori che nei giorni scorsi avevano gia' calcolato in 7,5 miliardi di euro (3 mld di euro l'anno 2016 e 2017, 1,5 mld nel 2015) i reclamati sgravi fiscali da 5 ad 1 anno sulle perdite degli istituti bancari, ponendo la questione della mancata copertura nel bilancio pubblico, apprezzano la retromarcia del vice ministro dell'economia Enrico Morando, che proprio oggi ha rinviato a data da destinarsi il provvedimento sulla deducibilita' fiscale, perche' solleva questione di bilancio per lo Stato.
"L'accorciamento dei termini per dedurre fiscalmente le perdite su crediti delle banche - ha affermato Morando- solleva questioni di bilancio e quindi certamente non e' adesso che possiamo realizzarlo".
"Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l'intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potra' solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 era l'occasione per sviluppare una nuova economia piu' attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell'attivita' finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale".
Adusbef e Federconsumatori, sono nettamente contrarie alle pretese delle banche, che hanno gia' avuto 19,8 mld di sgravi fiscali sulle perdite; 7,5 miliardi dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia; 720 milioni di euro di cedole dalle stesse quote, la cui spregiudicata avidita' di banchieri e' stata recentemente richiamata perfino nell'enciclica di Papa Francesco, essendo intollerabili richieste che pretendono di socializzare le perdite dopo aver privatizzato i profitti, come l'invocata bad bank, che vuole addossare sulle spalle delle famiglie, gia' taglieggiate dalla crisi sistemica, crediti tossici in gran parte derivanti dagli allegri fidi erogati.
Roma, 22.6.2015