Pesanti accuse gravano sulla Banca Popolare di Vicenza, al centro delle inchieste della magistratura per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza.
Niente di nuovo all'orizzonte, l'ennesimo comportamento scorretto e vessatorio da parte di un istituto bancario, intento unicamente ad incrementare i propri utili e a mantenere i benefit del suo management, anche a costo di mettere a rischio i risparmi investiti dagli azionisti.
Ci preoccupa l'atteggiamento della banca, che di fatto induceva i propri clienti ad acquistare azioni in cambio della concessione di finanziamenti e ci chiediamo quale vigilanza vi sia stata da parte degli organismi preposti.
La Consob e la Banca d'Italia dov'erano mentre tutto questo accadeva? Mentre noi denunciavamo tali comportamenti e mentre la BCE interveniva chiedendo un accantonamento di un miliardo, alle due istituzioni non e' mai venuto il sospetto che, nei bilanci dell'istituto, vi fosse qualcosa che non tornava?
Era veramente necessario arrivare a questo punto?
Recita la Relazione sulla gestione e sulle attivita' della Banca d'Italia: "In presenza di presupposti di legge (irregolarita' amministrative, violazioni di normative e perdite patrimoniali gravi o di eccezionale gravita'), la Banca d'Italia propone al MEF l'adozione delle procedure di amministrazione straordinaria e di liquidazione coatta amministrativa degli intermediari, ne nomina gli organi e ne indennizza e controlla l'andamento. L'amministrazione straordinaria, comportando lo scioglimento degli organi sociali dell'impresa e la nomina degli organi straordinari, rende possibile accertare la reale situazione aziendale, rimuovere le irregolarita' riscontrate, prevenire comportamenti potenzialmente pericolosi e promuovere soluzioni utili nell'interesse dei depositanti."
Ora gli azionisti si ritrovano con ben 1,3 miliardi andati in fumo e con il rischio di un ulteriore taglio del valore delle azioni del 20-30%.
Per questi motivi, oltre a tutelare gli azionisti con le azioni piu' opportune nei confronti della Banca Popolare di Vicenza (abbiamo indetto, a tale proposito, un'assemblea il 3 ottobre a Vicenza e una il 12 ottobre a Udine), interverremo con un esposto alla magistratura affinche' accerti le responsabilita' anche di Consob e Banca d'Italia.
23 settembre 2015