Una flotta di elicotteri imbottita di amianto, regolarmente in servizio all'insaputa degli equipaggi. Lo spettro della contaminazione per il personale di bordo. E il silenzio, colpevole, di chi avrebbe dovuto vigilare. Il terremoto che sta scuotendo le nostre Forze Armate porta il nome di un killer silenzioso, l'asbesto, che ogni anno - ancora oggi, 32 anni dopo la sua messa al bando - uccide 4mila persone solo in Italia. Un materiale ancora sparso in tutta la penisola, ma che nessuno avrebbe immaginato di trovare a bordo dei nostri elicotteri: e invece, diversi modelli a lungo in dotazione all'Esercito, alla Marina, all'Aeronautica e ai Carabinieri (ma forse anche alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, alle Capitanerie di Porto, ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile) sono stati - per anni - letteralmente avvolti da questo materiale. Mezzi "inquinati" insomma, tanto da portare la Procura di Torino ad indagare per il reato di disastro colposo.
Il Codacons ha deciso di avviare oggi una azione legale in favore del personale delle Forze Armate, elicotteristi, militari, manovratori aeroportuali, personale addetto alla manutenzione degli elicotteri e dei singoli apparati o pezzi di ricambio, tecnici che hanno svolto mansioni a contatto con elicotteri o componenti degli stessi possono avviare (previo tentativo di mediazione), finalizzata a chiedere il risarcimento dei danni subiti al proprio datore di lavoro (Ministero della Difesa, Ministero dell'Economia e delle Finanze oppure ancora Ministero dell'Interno).
Il Codacons ha pubblicato sul proprio sito www.codacons.it la nomina di persona offesa che gli interessati possono inviare alla Procura di Torino, cosi' da potersi costituire in un'eventuale procedimento a carico degli indagati. Lo staff medico legale dell'associazione valutera' inoltre la fattibilita' di un'azione risarcitoria in sede civile o amministrativa, e seguira' attivamente il prosieguo delle indagini di Torino, dove in caso di rinvio a giudizio si predisporra' una costituzione collettiva di parte civile.
Tutti gli interessati possono partecipare all'azione risarcitoria seguendo le istruzioni pubblicate sul sito www.codacons.it