Adusbef, come sempre,aveva da tempo denunciato scandalo inquinamento
AMBIENTE, SCANDALO VOLFSWAGEN: ADUSBEF INVIO' ESPOSTI DENUNCE A PROCURE SU MANCATA OMOLOGAZIONE FILTRO DUKIC PER ABBATTERE EMISSIONI MOTORI AUTO DIESEL, DOPO CHE PROCURA TERNI,AVEVA SEQUESTRATO REGISTRO OMOLOGAZIONI MINISTERO E TRAMESSO ATTI PROCURA ROMA
I gravi scandali bancari e finanziari, Parmalat, Cirio, Banca Marche, Mps, Carige, ultimo quello della Banca Popolare di Vicenza, si concretizzano sia per il ruolo passivo, a volte collusivo, delle autorita' preposte ai controlli come Consob, Bankitalia, Ivass che non effettuano alcun tipo di vigilanza, ma anche per un ruolo a volte inerte dei mezzi di informazione. Il 28 maggio 2014,Adusbef inoltro esposti denunce alle Procure di Roma, Firenze, Napoli, Torre Annunziata, chiedendo di indagare su per ingiusto profitto Fiat, Pirelli Feelpure, Iveco, grazie a omologazioni di FAP (Filtri Anti Particolato) non rispondenti alle normative richieste dalla legge, come si era gia' espressa la Procura di Terni contro il Ministero dei Trasporti, che aveva negato l'omologazione del moderno e non inquinante dispositivo ideato dalla societa' di Vicenza per abbattere le emissioni dei veicoli Diesel. Dalle perizie della procura il Magistrato ha indicato l'opportunita' di valutare il sequestro dei filtri fuorilegge e di valutare anche le probabili conseguenze negative in materia Ambientale. Ma contro la denuncia per grave danno ambientale, nessun mezzo di informazione ritenne degno di notizia i comunicati Adusbef del maggio 2014, per scoprire i danni collaterali dei filtri inquinanti, anche in Italia, dopo lo scandalo Volsksvagen, sul quale Adusbef e Federconsumatori daranno battaglia.
Il dispositivo Tre"D"CarVan di Dukic Day Dream e' in grado di abbattere le emissioni inquinanti fino al 80/90%. La puntata di "Report" di lunedi' 26 maggio 2014 ha dedicato un servizio sugli sviluppi della battaglia legale portata avanti dalla Dukic Day Dream srl contro Fiat, Pirelli Feelpure, Iveco e il Ministero dei Trasporti. Una battaglia di civilta' in nome del rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini, incentrata sulla mancata omologazione del dispositivo Tre"D"CarVan, un sistema elettromagnetico idoneo alla riduzione della massa di particolato emessa dai motori Diesel ideato, brevettato a livello europeo (brevetto E.P. n.1408227) e prodotto dalla Dukic Day Dream srl.
L'esposto presentato dalla azienda vicentina nel 2011 evidenziava il fatto che, per interessi di terzi, il Ministero dei Trasporti aveva negato l'omologazione del dispositivo prodotto, ha trovato nei giorni scorsi il riscontro da parte del sostituto procuratore di Terni il quale, dopo aver sequestrato il registro delle omologazioni presso il Ministero dei Trasporti nel 2011 e dopo alcune perizie, ha trasmesso l'atto di procedimento alla Procura di Roma per competenza territoriale a carico di alcuni alti funzionari del Ministero, per avere procurato un ingiusto profitto dalle omologazioni di FAP (Filtri Anti Particolato) che non rispondono alle normative richieste dalla legge.
"Il procedimento a carico dei funzionari del Ministero e' una svolta nella battaglia che la ditta Dukic porta avanti con coraggio da anni - afferma l'avvocato Laura Tamiazzo, legale di Dukic Day Dream srl - le denunce presentate dalla mia assistita si fondano su elementi concreti che dimostrano come il Ministero abbia tutelato gli affari di pochi, Fiat, Pirelli Feelpure, Iveco, andando a omologare dispositivi FAP inquinanti ma sicuramente redditizi. Da parte nostra continueremo a dare nuovi impulsi alle indagini, evidenziando alla Procura gli elementi di prova esistenti e costituendoci parte civile nel futuro processo penale".
Il sistema ha superato le prove di conformita' previste dal Decreto Ministeriale n. 42/2008 sull'omologazione e l'installazione dei sistemi idonei alla riduzione della massa di particolato emesso dagli autoveicoli, ma l'iter di omologazione per la vendita e' stato poi bloccato dal Ministero per le pressioni ricevute, secondo l'esposto di Dukic, da parte delle big del settore. Tre"D"CarVan e' in grado di abbattere le emissioni inquinanti fino all' 80/90%. Con questo dispositivo un qualsiasi motore Diesel puo' rientrare nei parametri della fascia di appartenenza dell'Euro 4/5, con enormi vantaggi per tutto il sistema e soprattutto per l'ambiente. "Con una spesa che varia da poco piu' di 1.000 euro per le autovetture a circa 3.500 per i veicoli pesanti - afferma Michele Campostrini l'inventore del sistema - tutti i veicoli dotati di motore Diesel diminuirebbero considerevolmente l'emissione di gas inquinanti (anidride carbonica, particolato, NO2, HC, NOx...) fino all'80%".
"Alla luce di quanto e' emerso ed anche di quanto sta emergendo a carico dell'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini (governo Monti), dal 1991 al 2011 direttore generale del ministero dell'Ambiente, di cui si ricordano le battaglie per ritardare l'introduzione della marmitta catalitica- puntualizzava l'associazione negli esposti-denunce-Adusbef chiede che si faccia immediata chiarezza sulla vicenda. Le implicazioni ambientali coinvolgenti un parco auto di 43 milioni di veicoli, la salute per tutti i cittadini e le conseguenze industriali sono infatti accresciute dal tempo fatto trascorrere inutilmente per colpa o dolo, aggravando in tal modo le responsabilita' per i comportamenti dilatori che dovessero accertarsi".
"Gli organi di informazione sono l'anello di congiunzione tra il fatto e la collettivita'. Essi consentono alla collettivita' l'esercizio di quella sovranita' che secondo l'art. 1 della Costituzione "appartiene al popolo". Un'informazione che occulta o distorce la realta' dei fatti impedisce alla collettivita' un consapevole esercizio della sovranita'. La Carta dei doveri dei giornalisti vuole stigmatizzare non tanto il rapporto, quanto quegli elementi presenti in esso che indicano uno stato di sudditanza del giornalista o un interesse in conflitto con il dovere di verita'".
Adusbef si permette di riportare tali richiami, per evitare che l'informazione, da cane da guardia del potere, si trasformi in cane da riporto degli interessi, spesso illeciti, dei banchieri e dei grandi gruppi economici, che oltre a perseguire interessi di parte, mandano in fumo il sudato risparmio avvelenando l'ambiente e la salute.
Roma, 25 settembre 2015