371 euro: a tanto ammonta il costo annuale nel Lazio, rispetto ai 355 euro di media nazionale. In testa Frosinone, con 555 euro e una variazione dell' 11,5 % rispetto al 2013; segue Latina (409 euro), con una variazione del 17 % rispetto al 2013. Lo stabilisce
l' Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il decimo anno consecutivo ha analizzato i costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2014. L'indagine ha rilevato una spesa maggiore nelle regioni centrali che si caratterizzano per tariffe piu' alte con 468 euro annuali. Le principali variazioni rispetto al 2013 si riscontrano nell'area settentrionale (+6,8%), segue l'area centrale (+6,3%) e quindi quella meridionale (+3,1%). Fra i capoluoghi di provincia, le citta' piu' care sono Firenze, Pistoia e Pisa con 563 euro. Il primato positivo va ad Isernia (€120, tariffa invariata rispetto all'anno precedente); segue Milano con i suoi €136 (ed un aumento dell'8,7%). I maggiori incrementi rispetto all'anno precedente si registrano a Latina e Cuneo (+17%).
Non e' migliore il dato sulla dispersione idrica: in Italia in media il 37% dell'acqua immessa nelle tubature va sprecata, in aumento di tre punti percentuale rispetto al 2013.
Nel Lazio si registra una dispersione idrica media del 60%. Lo spreco maggiore si registra a Frosinone (76%); segue Latina (70%). Le maggiori criticita' si verificano nelle aree meridionali del Paese, contraddistinte da perdite ben al di sopra della media nazionale: spiccano in negativo Calabria (60%) e Basilicata (58%). Relativamente piu' virtuose la Valle d'Aosta con il 20% di dispersione, Marche e Trentino Alto Adige con il 26%.
Si riscontra la presenza di agevolazioni tariffarie nel 56% dei casi. Gli aventi diritto vengono individuati in base alla soglia dell'indicatore Isee nel 79% dei casi; per quanto riguarda l'entita' dell'agevolazione, nel 31% dei casi e' uguale per tutti gli aventi diritto e in un ulteriore 31% e' stabilita in base alla numerosita' del nucleo familiare. Infine, per quanto riguarda la tipologia di agevolazione, nel 39% dei casi si configura come contributo forfettario.
Nel Lazio, a Roma, hanno diritto alle agevolazioni i nuclei familiari che hanno indicatore Isee fino a 13.024,00 euro, quelli che hanno indicatore Isee fino a 15.628,00 euro e almeno 4 componenti e infine le famiglie con indicatore Isee fino a 17.711,00 euro e almeno 5 componenti. Nel caso di Latina hanno diritto alle agevolazioni i nuclei familiari che hanno un reddito di 6.000 euro, se il nucleo familiare e' formato da 1 a 3 componenti, 7.000 euro, se il nucleo familiare e' formato da 4 o piu' componenti; 10.000 euro, se il nucleo familiare e' formato da 1 o 2 componenti, in cui almeno uno d'eta' pari o superiore a 65 anni. Nel caso di Viterbo, per i nuclei familiari residenti superiori a tre persone e per i nuclei composti da una sola persona (anziani ed altre situazioni particolari di residenti con certificazione del Comune - Ass. Sociale - ecc.) puo' essere applicata un'articolazione tariffaria agevolata sul servizio di acquedotto.
La situazione resta pero' molto disomogenea nelle diverse aree del Paese e le misure risultano essere spesso poco incisive.
19 marzo 2015