Suzhou - Chiedono interlocutori costanti nel tempo tra le istituzioni locali e norme piu' chiare in materia di politica fiscale e di accesso al credito le aziende italiane presenti a Suzhou, la municipalita' della Cina orientale dove sorge il piu' corposo gruppo di aziende italiane al di fuori dei confini nazionali. I rappresentanti delle realta' produttive italiane hanno incontrato esponenti delle istituzioni italiane in Cina e dell'amministrazione locale della citta' per discutere le possibilita' di ampliamento della cooperazione industriale e le sue criticita', durante il nono Appreciation Meeting organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Cina con il supporto dell'Ambasciata d'Italia in Cina, del Consolato Generale d'Italia a Shanghai, dell'agenzia Ice e delle istituzioni locali.
Sullo sfondo delle richieste delle aziende, c'e' anche il nuovo corso della Cina, il "new normal" che privilegia la qualita' nella crescita, rispetto alla quantita'. "L'obiettivo - ha sottolineato l'ambasciatore d'Italia in Cina, Ettore Sequi - e' quello di trovare ulteriori opportunita' di presenza per le nostre imprese, cosa auspicata anche dalle autorita' locali, oltre ad assistere quelle imprese italiane che sono radicate qui da tempo in settori anche piu' tradizionali". Per il presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Sergio Bertasi, lo sforzo delle aziende italiane presenti qui di restare efficienti nel mercato interno "portera' benefici anche all'intera area", e le aziende italiane potranno "aiutare Suzhou nel salto di qualita'" della crescita.
"Le imprese italiane a Suzhou hanno una fortissima anima produttiva - ha sottolineato Roberto Dona', presidente emerito dell'Associazione Accademici Italiani in Cina orientale - C'e' un forte ottimismo sugli anni a venire. Le imprese italiane, anche se di piccole dimensioni, rispetto a quelle di altre nazionalita', hanno costruito i presupposti per una presenza duratura nel tempo". Suzhou e' la municipalita' dove risiede il piu' grande distretto industriale italiano al di fuori dei confini nazionali con oltre 140 aziende italiane attive nel manifatturiero avanzato, nell'high tech, nella meccanica di precisione e in altri settori. La municipalita' e' oggi la prima in Cina per capitale investito, a quota venti miliardi di dollari secondo gli ultimi calcoli, e la seconda per output industriale, con un forte interesse verso il terziario innovativo e la ricerca. In particolare, sono privilegiati i settori dell'Industry 4.0, dell'information technology, della protezione ambientale, delle nanotecnologie, del biomedicale, della cultura e del turismo. (AGI)