Pechino - Cina e Arabia Saudita firmano 14 accordi di cooperazione bilaterale per un valore complessivo in grado di generare fino a 65 miliardi di dollari, nel primo giorno di visita nel Paese del re saudita Salman bin Abdulaziz. Il monarca, a capo di una delegazione di circa mille persone, si trova in Cina all'interno di un lungo tour asiatico di un mese, in cui punta a trovare nuove cooperazioni internazionali per il piano di riforma economica del Paese, che comprende anche la cessione di una quota di Saudi Aramco, il gigante del greggio di Riad.
Diversi gli accordi nel settore dell'energia, che prendono in considerazione le cinesi Norinco e Sinopec, il gigante del petrolchimico di Pechino, anche se le intese bilaterali riguardano "molte aree", come scrive l'agenzia Xinhua, e uno degli accordi firmati tra i governi dei due Paesi comprende altri 35 accordi minori di cooperazione. L'Arabia Saudita e' interessata anche a un ruolo importante nel progetto infrastrutturale cinese "Belt and Road" sull'antica via della Seta e punta a essere "hub di connessione fra i tre continenti", Asia, Africa ed Europa, come dichiarato in un'intervista all'agenzia di stampa cinese dall'ambasciatore saudita a Pechino, Turki bin Mohamed Al-Mady.
Pechino, invece, punta a un ruolo piu' importante in Medio Oriente. La settimana scorsa, il ministro degli Esteri Wang Yi aveva dichiarato che la Cina e' pronta ad "assumere il proprio ruolo nella regione", commentando l'imminente arrivo del re saudita, e aveva auspicato che Arabia Saudita e Iran possano risolvere le dispute in corso con il dialogo. Domenica prossima, a Pechino, e' previsto anche l'arrivo del premier israeliano, Benjiamin Netanyahu, per celebrare i 25 anni di relazioni diplomatiche tra Cina e Israele, e per proseguire nei colloqui su un accordo di libero scambio. Quella del monarca saudita e' la prima visita in Cina da quando si e' insediato al trono nel 2015, mentre il presidente cinese Xi Jinping si era recato a Riad lo scorso anno, dove Cina e Arabia Saudita avevano firmato l'accordo per elevare le relazioni bilaterali al livello di partnership strategica complessiva.