Pechino - Primo riconoscimento dei diritti gay in Cina. Un tribunale distrettuale di Guiyang, nel sud del Paese, ha ordinato il risarcimento per licenziamento illegale nei confronti di un transgender di nome Chen. Chen era stato licenziato formalmente per "inadeguate capacita'" dopo soli sette giorni di lavoro in un centro sanitario del Guizhou, la provincia cinese dove si trova Guiyang, ma il tribunale ha deciso, il 30 dicembre scorso, il risarcimento complessivo a Chen di 2343 yuan (323 euro).
La vittoria in tribunale non e' pero' completa per Chen: la Corte distrettuale di Guiyang non ha ritenuto colpevole l'azienda per la quale l'uomo lavorava di discriminazione di genere e non ha ordinato scuse formali nei confronti dell'ex dipendente. Chen ha dichiarato di sentirsi comunque "abbastanza contento" della sentenza, che ha definito "il primo caso in Cina in cui vince una minoranza sessuale". Il suo avvocato, Wang Yongmei, invece, si e' detto "non molto ottimista" sulla sensibilizzazione dei diritti delle minoranze di genere in Cina, soprattutto sul posto di lavoro.
Il riconoscimento dei diritti della comunita' gay e' ancora agli inizi in Cina: nelle grandi citta' le relazioni tra persone dello stesso sesso o i cambi di genere non sono piu' un tabu', mentre vengono viste ancora con sospetto nelle realta' locali. Sul piano legislativo ci sono ancora importanti passi in avanti da fare: ad aprile scorso aveva fatto discutere la prima sentenza contro un matrimonio gay da parte del tribunale di Changsha, nella Cina interna. L'omosessualita' non e' piu' reato in Cina dal 1997 e quattro anni piu' tardi, nel 2001, l'omosessualita' e la bisessualita' sono state depennate dalla lista delle malattie mentali.