Roma - L'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca puo' frenare il dialogo e "creare delle difficolta' in piu'" nei rapporti tra Iran e Usa, "noi vogliamo avere buone relazioni con tutti, ma siamo pronti ad andare avanti per la nostra strada". Cosi' il vice-ministro dell'Industria di Teheran, Hossein Esfahbodi, a margine della 'Iran country presentation' che si e' aperta oggi alla fiera di Roma, commenta con l'AGI l'esito delle elezioni americane, l'arrivo di Trump alla Casa Bianca e le conseguenze che questo potra' avere nei rapporti tra i due paesi. Esfahbodi, dopo avere visitato gli stand con i prodotti di 140 imprese iraniane che espongono in occidente per la prima volta dalla rivoluzione khomeinista del 1979, aggiunge che dopo l'accordo sul nucleare del luglio 2015, sul piano degli investimenti, l'Iran "ora si sente pronto ad accogliere le imprese straniere, cosi' come e' pronto a investire all'estero: sia il governo sia il settore privato sono pronti a portare avanti partnership sempre piu' importanti". L'export italiano verso l'Iran e' cresciuto del 17,4% nella prima meta' del 2016 e secondo il viceministro dell'Industria iraniano "la tendenza e' destinata a proseguire, anzi a crescere. Abbiamo due fiere di imprese iraniane in cui le nostre aziende si presentano agli investitori esteri e ci prepariamo per la terza. Molto presto centinaia di imprese straniere verranno a presentare i loro prodotti in Iran". Quanto all'Italia, "al momento noi operiamo soprattutto nel settore petrolchimico, ma le possibilita' sono moltissime, dall'agroalimentare al manifatturiero, le possibilita' sono infinite sia per le imprese iraniane in Italia che viceversa". Secondo il viceministro dell'Industria di Teheran, anche "il contesto finanziario sta cambiando, noi ci sentiamo pronti anche in questo ambito, stiamo aprendo delle banche a Teheran e sono certo che avremo successo".
Quanto ai rapporti con Washington dopo l'arrivo di Trump alla Casa Bianca, il viceministro iraniano risponde che "durante il regime delle sanzioni nulla e' cambiato per il nostro paese, anzi siamo diventati ancora piu' forti. Noi vogliamo avere rapporti amichevoli con tutti e abbiamo dimostrato che gli accordi" sul nucleare "sono stati rispettati". Ma le premesse non sono buone. Il neo eletto presidente americano in campagna elettorale ha usato toni durissimi e ha definito l'accordo sul nucleare di un anno e mezzo fa "catastrofico per l'America, per Israele e per l'intero Medio Oriente". "Io ho studiato negli stati Uniti, ho fatto il mio Phd 40 anni fa negli Usa e conosco il popolo americano - dice il ministro iraniano - e non credo che cambi qualcosa nei rapporti tra i due paesi. Al momento le nostre relazioni non sono buone, per cui anche con Trump alla Casa Bianca non cambiera' niente, non fa differenza chi c'e' alla Casa Bianca, non cambiera' nulla per l'Iran. Possibile che Trump creera' qualche difficolta' in piu' - conclude - ma noi siamo pronti, andremo avanti per la nostra strada". (AGI)
.