Roma - "L'Iran e' una grandissima opportunita' per le imprese italiane, si sta aprendo un mercato ricco di possibilita'. Durante la visita del presidente iraniano Rohani in Italia a gennaio scosro e poi con la successiva missione di Matteo Renzi a Teheran sono stati firmati moltissimi memorandum d'intesa, adesso si tratta di far partire la macchina". Lo dice Pietro Piccinetti, amministratore unico della Fiera di Roma dove oggi si e' aperto l''Iran presentation country', la prima fiera di imprese iraniane in occidente dal 1979.
"Le potenzialita' del paese sono enormi - dice Piccinetti all'AGI - e la manifestazione che ospitiamo da oggi e' la prova, se ci fosse ancora bisogno, che c'e' grande interesse da parte del nostro paese per il mercato iraniano". Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda e il ministro iraniano dell'Industria, Mohammed Reza Nemathzadeh hanno avuto un faccia a faccia di un'ora a margine della manifestazione. Un colloquio che, secondo Piccinetti "e' stato molto utile, perche' si e' affrontato il tema di come far partire la macchina e recuperare il tempo perso". Prima delle sanzioni, ricorda l'ad di Fiera di Roma, l'Italia era il primo investitore in Iran con quasi 9 miliardi di dollari di interscambio, scesi a 1,2 miliardi nel 2014. "Abbiamo 8 miliardi da recuperare e possiamo farlo", aggiunge. Secondo Piccinetti, "sara' fondamentale" la visita di Calenda e del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan a Teheran a gennaio, annunciata oggi dallo stesso Calenda. "La presenza di Padoan sara' decisiva affinche' il governo iraniano prenda una decisione dal punto di vista delle garanzie sovrane del paese: i numerosi memorandum che sono stati firmati nell'ultimo anno ora devono diventare effettivi e il governo iraniano deve dare garanzie sugli investimenti. La missione del governo italiano sara' fondamentale per questo".
Le cifre parlano di un mercato che puo' valere fino a 800 miliardi di dollari per le imprese europee e l'Italia e' uno dei pochi paesi che non ha mai interrotto il flusso commerciale con l'Iran, nemmeno durante i momenti piu' critici delle relazioni diplomatiche tra Teheran e l'occidente. Le aziende italiane in particolare "hanno grandi opportunita' nel settore agroalimentare, perche' l'Iran ha un'assoluta necessita' di industrializzare questo comparto. Senza contare l'importanza del settore tessile e naturalmente di tutta la filiera del petrolchimico". "Quello che stiamo facendo con l'Iran e' molto importante, ma non ci fermeremo solo a questo paese - conclude Piccinetti - abbiamo firmato un memorandum con la fiera di Bucarest perche' sono convinto che le fiere non sono solo uno strumento di business ma anche di pace e di dialogo". (AGI)
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