Turismo: riparte il Mar Rosso, stima fatturato 6% da nord Africa

Milano - Si risveglia, anche se resta intorpidito, il turismo nel mar Rosso. La riapertura dopo un anno e mezzo, del villaggio Emerald Lagoon di Veratour a Marsa Alam, lo dimostra. Questo villaggio, con le sue 120 camere si va ad aggiungere alle 4 strutture Veratour rimaste aperte in Egitto, in questi anni difficili: tre sono a Sharm el Sheikh e una a Marsa Matrouh. E due in Tunisia, a Djerba e a Mahdia. Il direttore generale del tour operator italiano, Stefano Pompili parla di una ritrovata "fiducia" su cui stanno scommettendo. E le prime stime sono incoraggianti. "Per il 2017 ipotizziamo di arrivare al 6% del fatturato" dalle destinazioni del nord Africa.
Nel 2016, quelle destinazioni hanno toccato in assoluto il punto piu' basso, scivolando "al 3% del fatturato". Quindi, anche se le cifre sono bel lontane da quelle del periodo pre crisi quando nel 2010, il 35% dei prodotti di Veratour veniva da Tunisia ed Egitto", si parla pur sempre di un raddoppio. "Abbiamo gestito un cambiamento epocale" spiega il d.g., numeri alla mano. Dopo il crollo forte dell'anno scorso, "adesso ci sono i primi segnali di ripresa". Aspettando tempi migliori, in questi sette anni complicati, Veratour ha recuperato la perdita inserendo prodotti nuovi con un'operazione di derisking, puntando molto sulle destinazioni del mediterraneo, che anche nell'estate che si avvicina, primeggiano.
Ed ecco che nel 2017, sono tre i nuovi villaggi che apriranno i battenti, due lungo le - tendenzialmente - piu' tranquille coste nostrane, in Puglia a Torre dell'Orso (Veraclub Barone di Mare) e in Calabria a Capo Vaticano (Veraclub Scoglio della Galea). E uno in Grecia, a Kos (Veraclub Lakitiria). Mediterraneo su cui investire, dunque, ma senza trascurare le sorti del mar Rosso. Sebbene la crisi del turismo innescata dagli attentati terroristici, non sia alle spalle. Tuttavia, sara' per il prezzo piu' vantaggioso, la presenza di voli diretti nei pacchetti vacanza, da sette diversi aeroporti, una certa fatalita', ma i turisti italiani tornano a scegliere il nord Africa.
Dopo gli anni caratterizzati dalla crisi economica prima e del mar Rosso poi, e una lieve flessione nel fatturato 2015 (meno 5 per cento), i numeri continuano a premiare lo storico tour operator italiano, che ha chiuso il 2016 con il ventisettesimo bilancio in attivo: 177 milioni di ricavi con un margine netto di 9,3 mln di euro. E per i prossimi anni le attese sono ancora piu' promettenti: arrivare alla soglia dei 200 milioni di ricavi nel 2017, nel 2018 salire a 215 milioni, e nel 2019 raggiungere i 230 milioni di ricavi. In pratica il piano industriale triennale, appena presentato punta a una crescita annua tra il 7 e il 10% di fatturato. Tutto questo mantenendo ben saldi i criteri fondanti: largo al made in Italy, dal cibo, all'intrattenimento, dall'assistenza all'ospitalita' a tutto tondo.