Khartoum - Il Sudan e il Sud Sudan hanno deciso di prolungare l'accordo petrolifero senza, tuttavia, intendersi sugli aspetti finanziari di tale intesa. Dopo la secessione dal Sudan (2011), Juba ha accettato di pagare a Karthoum un "canone" per l'utilizzo delle strutture petrolifere e delle pipeline del Sudan per esportare il suo petrolio. "Le due parti - si legge in un comunicato congiunto dei due paesi - hanno convenuto di prolungare l'accordo petrolifero che avrebbe dovuto scadere alla fine dell'anno".
Le discussioni per il rinnovo dell'accordo sono iniziate domenica scorsa tra i ministri del Petrolio dei due paesi in occasione della visita a Khartoum del nuovo vice presidente del Sud Sudan, Taban Deng Gai. I due paesi, pero', non sono arrivati a definire gli aspetti finanziari, che verranno discussi in negoziati che dovrebbero chiudersi alla fine del mese.
La produzione attuale del Sud Sudan e' di 150mila barili giorno, in ribasso rispetto al 2011, anno della secessione, quando era pari a 350mila barili giorno. Numerosi campi petroliferi, infatti, sono stati chiusi a causa della guerra civile in corso dal 2013. (AGI)