Roma - Sudafrica al voto mercoledi' prossimo, in una tornata elettorale amministrativa ma che potrebbe trasformarsi in un vero e proprio referendum sul governo di Jaco Zuma, il presidente in carica indebolito dagli scandali di corruzione e dalla crisi economica. Oltre 26 milioni di cittadini sudafricani voteranno per eleggere i membri di consigli distrettuali, metropolitani e municipali, controllati in maggioranza dall'ANC, l'African National Congress che fu di Nelson Mandela e che oggi amministra moltissime delle 273 municipalita' in cui e' suddiviso il paese.
L'ANC, al potere dal 1994, per la prima volta dai tempi della fine dell'apartheid potrebbe subire una battuta d'arresto a favore dei partiti di opposizione: in particolare dell'Alleanza Democratica, a lungo considerato riferimento dell'elettorato della minoranza bianca ma che oggi e' guidato dal leader nero Mmusi Maimane, e del partito di sinistra radicale Eff (Economical Freedom Fighters) nato dalla scissione a sinistra dell'Anc, che corre per la prima volta in elezioni municipali e potrebbe giocare un ruolo chiave. Redistribuzione delle terre e nazionalizzazione delle miniere sono gli slogan con cui il numero uno dell'EFF, Julius Malema, ex battagliero leader dell'ala giovanile dell'ANC, punta a raccogliere consenso tra i delusi delle politiche del partito di Zuma.
I risultati delle urne si conosceranno nella tarda serata di mercoledi', ma sondaggi e analisti sono concordi nel prevedere che l'Alleanza Democratica, che gia' governa Cape Town, potrebbe strappare all'Anc le tre citta' chiave del Paese: la capitale politica, Pretoria, quella economico finanziaria, Johannesburg e la citta' costiera di Port Elizabeth. Nelle ultime elezioni municipali del 2011, l'ANC aveva conquistato Pretoria con una maggiorazna del 56%, mentre l'AD aveva ottenuto il 39%. Alla vigilia del voto il clima nel paese resta molto teso: le proteste contro il regime di Zuma si susseguono, mentre violenze e omicidi hanno caratterizzato la campagna elettorale soprattutto nella provincia KwaZulu-Natal, roccaforte dell'ANC, dove almeno 13 persone state uccise durante scontri armati. Intanto si moltiplicano gli appelli al voto da parte dei dirigenti dell'African National Congress e dello stesso Zuma, che ha invitato i militanti a votare massicciamente per l'ANC. "Milioni di militanti devono andare alle urne e permetterci di continuare a migliorare la vita delle persone", ha detto ieri il capo del governo di Pretoria, che secondo le cifre fornite dal partito ha speso ben 72 milioni di dollari per la campagna elettorale. "Ogni voto e' importante", ha aggiunto Zuma che prova a risvegliare l'orgoglio del suo elettorato richiamando la lotta contro l'apartheid e l'eredita' di Nelson Mandela.
Il voto di mercoledi' potrebbe mettere fine prima del tempo all'era Zuma, il cui secondo mandato si concludera' ufficialmente nel 2019. Secondo alcuni osservatori il suo stesso partito, in caso di sconfitta netta alle municipali di dopodomani, potrebbero chiedere al presidente in carica di fare un passo indietro prima delle elezioni politiche. Il malcontento popolare per il livello di corruzione della classe dirigente e per l'andamento dell'economia della nazione piu' industrializzata del continente africano infatti e' sempre piu' alto. La crescita economica quest'anno sara' nulla, (le previsioni della Banca centrale del Paese indicano una crescita del Pil pari a zero), mentre aumenta il tasso di disoccupazione che ha raggiunto la cifra record del 26%, soprattutto tra i giovani. Il test di mercoledi' sara' decisivo. (AGI)