Roma - L'Italia, insieme a Germania, Usa, Francia, Regno Unito e Spagna, e' preoccupata per la situazione in cui si trova il terminal petrolifero di Zuetina, sotto attacco di fazioni rivali che ne minacciano l'attivita'; e ha chiesto che il controllo di tutte le installazioni petrolifere libiche ritorni in mano al governo di unita' nazionale, "senza condizioni, riserve, ne' rinvii". L'appello e' contenuto in una dichiarazione congiunta diffusa dal ministero degli Esteri.
Il terminal di Zuetina e' stato teatro negli ultimi giorni degli scontri tra le fazioni armate rivali nel Paese. Di fronte a questa situazione, i governi di Italia, Germania, Usa, Francia, Regno Unito e Spagna, "fanno appello a tutte le parti affinche' si astengano da ostilita' e da ogni azione suscettibile di danneggiare o pregiudicare le infrastrutture energetiche libiche".
Le forze leali al generale Khalifa Haftar, installate nella parte orientale e opposte al Gna, minacciano di attaccare Zuetina, attualmente controllato quasi nella sua totalta' da un fazione rivale, le Guardie delle Installazioni Petrolifere. Il governo del premier Fayez al-Serraj ha annunciato la sua intenzione di riprendere le esportazioni di petrolio libico, paralizzate da varie mesi a causa del caos politico e degli attacchi jihadisti. Ma queste esportazioni sono contestate dalle autorita' parallele del settore orientale, con l'appoggio dell'Esercito Nazionale Libico del potente generale Haftar.
Di fronte a queste tensioni, Italia, Germania, Spagna, Usa, Francia e Regno Unito " ribadiscono il pieno sostegno al Governo di accordo nazionale. Come sottolineato dalla Risoluzione n. 2278 del Consiglio di Sicurezza, le istituzioni finanziarie nazionali libiche e la National Oil Corporation (NOC) -si legge ancora nella nota diffusa dalla Farnesina, na anche dai ministeri degli Esteri degli altri Paesi firmatari- devono beneficiare tutto il popolo libico. Il Governo di accordo nazionale deve lavorare con la National Oil Corporation per ristabilire la produzione petrolifera al fine di ricostruire l'economia della Libia. Ristabilire le esportazioni petrolifere e' vitale per generare redditi in grado di soddisfare i bisogni essenziali della popolazione libica, compresa l'elettricita', la sanita' e le infrastrutture. E' nell'interesse di tutti i libici - conclude la nota- sostenere senza condizioni gli sforzi, condotti dal GNA, per fornire questi servizi chiave alla popolazione libica". (AGI)