(AGI/INFOAFRICA) - Libreville - Sara' un duello tra il presidente uscente Ali Bongo Ondimba, erede di una dinastia al potere da quasi 50 anni, e il suo sfidante Jean Ping l'elezione presidenziale in programma domani in Gabon. In previsione dell'evento, per motivi di sicurezza, le autorita' hanno importo la chiusura delle frontiere terrestri, marittime ed aeree tra la mezzanotte di stasera alle 20.00 di domani. Secondo i media governativi tuttavia, la campagna elettorale non ha fatto registrare alcun incidente ne' suscitato grandi movimenti di folla nel Paese, sebbene la tensione politica sia palpabile. Forte del sostegno di importanti oppositori politici - ma gia' stretti alleati del potere -, Jean Ping si presenta come il candidato della "rottura" con il passato, sebbene sia stato lui stesso un membro dell'elite legata al regime. Ping ha infatti cumulato dagli anni 90 al 2008 diversi incarichi ministeriali, tra cui quello di ministro dell'Informazione, delle Miniere e dell'Energia, degli Esteri, e ministro con delega dell'Economia e delle Finanze. Originario di Omboue', a sud di Port-Gentil, il 73enne Ping gode di una significativa fama internazionale, essendo stato il presidente della Commissione dell'Unione Africana tra il 2008 e il 2012. Anche Ali Bongo, eletto nel 2009 alla morte del padre, si presenta come candidato del cambiamento: un cambiamento con il passato legato al padre e una rottura con i vecchi baroni del potere, un'intenzione che ha forse determinato l'allontanamento di diversi alleati di spicco passati nella dissidenza. All'annuncio della sua candidatura, il 57enne Ali - nato Alain-Bernard prima della conversione all'Islam - il capo dello Stato aveva assicurato che il suo secondo settennato sarebbe dedicato alla diversificazione economica, ma anche alla lotta ai privilegi, incentrata sull'inclusione, la meritocrazia e la solidarieta'. Le elezioni di domani si svolgono in un contesto economico difficile, che vede gli introiti del petrolio fortemente ridotti a causa del crollo dei prezzi. Il Fondo monetario internazionale prevede un tasso di crescita del 3,6% per il 2016, contro una media del 6% negli ultimi anni. Il tasso di disoccupazione sarebbe salito dal 10 al 30%, principalmente a causa della crisi del settore degli idrocarburi. Gli obiettivi del "Piano Gabon emergente" a scadenza 2025 lanciato da Ali Bongo sono messi a repentaglio da questo clima macroeconomico, con pesanti conseguenze sociali per la popolazione, di circa 1,7 milioni di abitanti. Sono solo 628.124 gli aventi diritto gabonesi convocati domani alle urne per determinare il futuro presidente della nazione. (AGI)