Algeri - Sono 349 le nuove imprese straniere che si sono affacciate sul mercato algerino nel primo semestre del 2016, portando a 10.064 il totale delle aziende non algerine che investono nel paese nordafricano. Lo rivelano le statistiche del Centro nazionale del registro del commercio, precisando che il maggior numero delle aziende straniere che hanno investito nel mercato algerino sono quelle francesi, con 1.993 attivita' imprenditoriali. Al secondo posto delle imprese straniere attive in Algeria si collocano quelle siriane, con 1.188 aziende, seguite da quelle turche che sono 869. Infine, Cina e Tunisia hanno rispettivamente 850 e 690 imprese presenti sul mercato algerino. Per quanto riguarda l'Italia attualmente sono presenti in Algeria 180 imprese tra cui Eni, Ansaldo, Enel, Todini. Il numero delle nuove imprese, sia locali che straniere, nate in Algeria sono aumentate complessivamente del 5,4 per cento del primo semestre del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015. Le nuove aziende create in Algeria nei primi sei mesi del 2016 sono 9.166, facendo aumentare il numero delle societa' attive nel paese a 169.292 unita', che rappresentano il 9 per cento del totale degli operatori iscritti al registro del commercio, che sono 1.869.435 unita'.
Il Centro nazionale del registro del commercio ha chiarito che i settori che hanno contribuito maggiormente all'incremento delle imprese nate nei primi sei mesi del 2016 sono quelle che producono beni (2.766 unita'), quelle attive nei servizi (2.846 imprese), nell'importazione (1534 unita'), nella vendita al dettaglio (1.071 aziende) e nella grande distribuzione (1.071 esercizi commerciali). Il dato sull'aumento delle imprese straniere in Algeria giunge nel quadro degli sforzi del governo algerino di studiare una nuova strategia per poter sganciare il paese dalla forte dipendenza dal settore della produzione di idrocarburi, fortemente colpita dal crollo dei prezzi del petrolio.
Nelle scorse settimane il capo della missione del Fondo monetario internazionale (Fmi) in Algeria, Jean Francois Dauphin, ha sottolineato che il paese ha davanti a se una grande opportunita' per costruire una nuova economia sostenibile riducendo la dipendenza dagli idrocarburi. "L'Algeria potrebbe ridurre ulteriormente la sua dipendenza dalle entrate petrolifere e diversificare la propria economia", ha scritto Dauphin in un post sul blog dell'Fmi. Il settore degli idrocarburi copre oltre il 95 per cento delle esportazioni, due terzi delle entrate di bilancio e un terzo del prodotto interno lordo algerino. Il capo missione del Fondo ha suggerito alle autorita' locali di superare la logica dei sussidi per l'energia e di creare un ambiente piu' favorevole alle imprese. Dauphin ha sottolineato che i funzionari algerini sono consapevoli della necessita' di cambiare passo e hanno recentemente adottato una nuova strategia per "rimodellare" la crescita del settore privato in base all'attuale contesto globale. (AGI)