(AGI) - Roma, 18 mag. - L'Italia guarda all'Africa come "terra di opportunita' che vivra' da protagonista il 21esimo secolo grazie al suo potenziale inespresso sul piano umano, politico economico e culturale". Una consapevolezza che Roma sta lavorando per "trasferire all'Europa che deve dare priorita' al Continente", segnato da "progressi significativi" in tanti campi ma anche da "molte sfide ancora da vincere, a cominciare da quella demografica".
E' il quadro delle relazioni tratteggiato dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha ospitato alla Farnesina la conferenza ministeriale Italia-Africa - organizzata dal ministero degli Esteri in collaborazione con l'Istituto per gli studi di politica internazionali, Ispi - alla presenza di diversi ministri italiani e colleghi africani, insieme a parlamentari e rappresentanti delle agenzie regionali e internazionali. Alla Conferenza e' anche intervenuto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "Oggi con l'Africa abbiamo trentotto miliardi di interscambi - ha detto - e' troppo poco, siamo disposti a fare investimenti su questo, ad esempio sulla energia, la tecnologia e le piccole e medie imprese". Un incontro incentrato sulla "sostenibilita' declinata in termini di pace e sicurezza, crescita economica, sostenibilita' ambientale e dei flussi migratori", ha spiegato il capo della diplomazia italiana, mettendo l'accento su una "rinnovata cooperazione" tra Italia e Africa improntata su "grande rispetto" e su "basi di parita' di interlocuzione", in nome di una "collaborazione paritaria, permanente e di lungo periodo". Da qui, l'appello a "lavorare insieme per dare risposte comuni" alle sfide attuali, dal terrorismo alle migrazioni, dai cambiamenti climatici allo sviluppo sostenibile. E' con questo spirito che l'Italia si e' candidata a un seggio non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu 2017-2018. "L'Italia - ha ricordato Gentiloni - ha scelto di scommettere in modo strategico sul futuro dell'Africa", continente che ha "acquisito una nuova soggettivita' politica internazionale, da destinatario di aiuti a sempre piu' partner a tutto tondo".
Tre i temi sviluppati durante le sessioni, a cominciare dalla sostenibilita' in materia di sicurezza e pace. Come ha riconosciuto il capo della diplomazia italiana, "il numero di conflitti e' diminuito ma il terrorismo fondamentalista e' una minaccia sempre piu' insidiosa" e l'Italia e' "in prima fila per la stabilizzazione della Libia, Somalia, del Corno d'Africa". "Per garantire la sicurezza abbiamo bisogno di fermare il circolo vizioso tra fragilita' economiche e sociali, fallimenti degli stati e fondamentalismi, rafforzando la resilienza degli Stati", ha affermato il capo della diplomazia italiana, sottolineando l'impegno del Belpaese a sostegno del rafforzamento delle attivita' di peace building. Uguale impegno e' necessario sul fronte della sostenibilita' dello sviluppo economico: "il Pil continuera' a crescere ma, a fronte delle recenti difficolta', e' urgente avviare riforme strutturali per modernizzare l'agricoltura, diversificare il sistema produttivo, incrementare il commercio intrafricano". Con 38 miliardi di euro di interscambio, l'Italia gioca un "ruolo rilevante" ma si puo' fare di piu' e in questo contesto, "le imprese italiane partecipano a pieno titolo alla scommessa sull'Africa".
Non e' mancato l'accento sul tema della sostenibilita' dei flussi migratori. "In Europa - ha ricordato Gentiloni - siamo stati il Paese che per primo, e inizialmente da solo, ha posto la questione migratoria non come emergenza passeggera dalle soluzioni facili e immediate ma come sfida globale e di lungo periodo e che quindi necessitava di una risposta comune, lungimirante e all'altezza dei valori della civilta' europea".
Un impegno in prima linea che ha portato il titolare della Farnesina a invocare che "dal prossimo appuntamento del consiglio Ue di giugno esca un piano operativo e ad ampio raggio sull'Africa per far partire in tempi brevi progetti pilota". "Attraverso il migration compact, Italia si pone come avanguardia, ponte nel rapporto tra Vecchio Continente e il Continente dei giovani per affrontare le sfide globali", ha sottolineato. "Dobbiamo lavorare insieme con coraggio e lungimiranza, nella convinzione che ci accomuna lo stesso destino". (AGI)