Roma - Germania, Italia, Kenya e Ocse hanno sottoscritto una dichiarazione di intenti per l'avvio di un programma pilota che prevede l'istituzione in Kenya dell'Africa Academy for Tax and Financial Crime Investigation. L'obiettivo e' rafforzare la capacita' di contrastare i movimenti di capitali illeciti attraverso la formazione degli investigatori nel campo dei reati fiscali e finanziari dell'area africana. L'intesa e' stata siglata nell'ambito della Africa Partnership Conference tenutasi a Berlino il 13 giugno 2017.
Il programma pilota consistera' in due serie di corsi di formazione volti a migliorare le competenze degli investigatori nelle attivita' di accertamento e indagine sui reati fiscali e finanziari, inclusi il riciclaggio e la corruzione. Il primo corso avra' luogo dal 26 giugno al 7 luglio 2017 presso la Kenya Monetary School of Studies a Nairobi e sara' rivolto a 30 funzionari delle amministrazioni di sei Paesi della Comunita' dell'Africa orientale: Burundi, Kenya, Ruanda, Sudan meridionale, Repubblica Unita di Tanzania e Uganda. Il secondo corso pilota sara' invece aperto a tutti i Paesi africani. Per l'Italia la dichiarazione e' stata firmata dal direttore generale del Tesoro, Vincenzo la Via, per conto del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e del ministero dell'Economia e delle Finanze.
L'Italia, spiega il Mef, si e' impegnata a fornire un contributo finanziario per il lancio del programma pilota, mettendo anche a disposizione le competenze tecniche e l'esperienza acquisite nell'ambito dell'Oecd International Academy for Tax Crime Investigation, attiva dal 2014 presso la sede della Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ostia e che svolge attivita' di formazione degli investigatori su crimini fiscali e finanziari provenienti dai Paesi in via di sviluppo.
Anche il ministero tedesco per la Cooperazione internazionale finanziera' l'Africa Academy e fornira' personale con elevata competenza tecnica. L'Agenzia delle entrate del Kenya si fara' carico degli aspetti logistici e amministrativi mentre l'Ocse contribuira' a determinare il contenuto del programma pilota e si occupera' della selezione dei partecipanti e dello svolgimento dei corsi di formazione.
L'iniziativa rappresenta un importante contributo per rafforzare a livello internazionale la capacita' di contrastare evasione fiscale e crimini finanziari, che sottraggono ingenti risorse anche ai Paesi in via di sviluppo, inclusi quelli dell'Africa. I capitali sottratti ai circuiti leciti per effetto dell'evasione fiscale, del riciclaggio, della corruzione sono ingenti. Solo in Africa, il rapporto Mbeki del 2015 stima tali somme in 50 miliardi di dollari l'anno.
Il programma pilota costituisce un ulteriore avanzamento nell'ambito del processo dell'Oslo Dialogue, lanciato dall'Ocse nel 2011 e volto a promuovere una cooperazione piu' stretta tra autorita' di polizia, autorita' fiscali e unita' di informazioni finanziarie per la lotta contro i crimini fiscali e finanziari, anche attraverso il coinvolgimento dei Paesi in via di sviluppo. Sin dall'inizio l'Italia e' stata in prima linea nell'assistenza ai Paesi di sviluppo in questo ambito, offrendo di ospitare l'Oecd International Academy for Tax Crime Investigation, che ha formato finora 250 investigatori provenienti da 59 Paesi.
La Presidenza italiana del G7, ricorda il Mef, ha posto tra i temi prioritari il miglioramento della cooperazione internazionale nella lotta contro i reati fiscali e finanziari. A maggio 2017 i ministri delle Finanze G7 hanno adottato la "Bari Declaration on Fighting Tax Crimes and Other Illicit Financial Flows" (PDF, 437 Kb), che conferma la loro determinazione nel contrastare piu' efficacemente i flussi finanziari illeciti e il supporto al rafforzamento delle capacita' delle amministrazioni dei Paesi in via di sviluppo.