Il Cairo - Il 2017 sembrerebbe un anno indirizzato a nuovi orizzonti per l'Egitto come dimostrano i numerosi viaggi all'estero e gli incontri fatti dal presidente Abdel Fattah el-Sisi questo mese: in particolare Asia occidentale e Africa sono al centro della sua agenda, alla ricerca di nuove cooperazioni economiche e politiche che svincolino l'Egitto dai legami quasi esclusivi con gli Stati Uniti d'America e i paesi arabi. La recente svalutazione della moneta egiziana ha messo poi seriamente in ginocchio l'economia nazionale e la nuova politica economica del 2017 sembrerebbe basata sull'inversione di questa tendenza e lo sta facendo con una ricerca quasi disperata di investitori stranieri, Cina in testa, cosi' come dimostra anche la stesura della bozza della Legge sugli Investimenti volta ad assicurare diverse garanzie all'investitore. L'incontro di due settimane fa con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha visto la firma di nove accordi di cooperazione di diversa natura, dalla fornitura di tecnologie e prodotti militari ad un piano di scambio culturale tra Minsk e il Sud del Sinai e l'intenzione di creare una zona di libero scambio tra Egitto e Unione Doganale Euroasiatica. Nel frattempo un nuovo consolato russo e' stato inaugurato la scorsa settimana a Hurgada e i voli tra Russia e Sinai verranno ripresi regolarmente dal prossimo marzo. Segno che la Russia non vuole perdere il suo primato di partnership asiatica, economica ma soprattutto militare, con l'Egitto.Sul lato africano l'occasione e' stata il 28mo Summit dell'Unione Africana in corso ad Addis Abeba, durante il quale il presidente egiziano ha incontrato il primo ministro del'Etiopia e gli altri capi di stato e di governo africani con i quali ha discusso di diverse questioni, tra cui la riammissione dopo 33 anni del Marocco all'Unione Africana, i conflitti nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan e i piani di sviluppo agricolo in Africa. A questo proposito la questione della diga in costruzione in Etiopia sul Nilo Azzurro (Grand Ethiopian Renaissance Dam-GERD) resta di fondamentale rilievo, in particolare dopo la crisi idrica egiziana che ha portato grandi perdite economiche lo scorso maggio; la discussione in merito e' stata rimandata dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ad un prossimo appuntamento con Etiopia e Sudan da svolgere a Khartum. Nell'agenda egiziana in Africa sono stati presentati diversi dossier tra cui il terzo rapporto annuale del progetto di navigazione del Nilo dal Lago Vittoria alla zona marittima di Alessandria, i cui lavori dovrebbero iniziare nel 2017 e completarsi entro il 2024 per un costo totale di 10 miliardi di dollari. La navigabilita' del Nilo porterebbe ad un incremento dei commerci tra i paesi sul bacino fluviale e non solo. Tuttavia il progetto, portato avanti dal Mercato comune dell'Africa orientale e australe (COMESA) e promosso dalla NEPAD, aveva alzato gia' nel 2013 subito dopo essere stato illustrato per la prima volta numerose polemiche per la sua difficile realizzabilita' dovuta a numerosi ostacoli, non ultimi i conflitti nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e la GERD, la cui costruzione in Etiopia e' ormai quasi terminata. Al summit dell'UA l'Egitto ha infine dichiarato il suo pieno supporto all'integrazione dell'economia africana sottolineando anche la politica estera egiziana di non interferenza nelle politiche degli altri paesi e di cooperazione allo sviluppo e scambio commerciale.