(AGI/INFOAFRICA) - Il Cairo - L'Italia deve affiancare l'Egitto nell'industria del marmo, da parte sua il Cairo e' disposto a concedere la terra senza tassazioni per la creazione di attivita'. A parlare e' Sayed Abaza, vice presidente della Camera egiziana delle Industrie di Materiali da Costruzione, in occasione del primo Summit della Pietra e del Marmo, tenutosi durante la fiera Marmo+Mac al Cairo organizzata da Verona Fiere. "Abbiamo l'interesse che l'Italia, che e' il primo produttore di attrezzature per l'industria lapidea e che ha le piu' avanzate tecnologie, sia partner dell'Egitto. Vogliamo che le imprese italiane vengano da noi ad aprire stabilimenti industriali. Questo non solo favorirebbe l'investimento e la produzione, ma creerebbe anche nuove opportunita' occupazionali". Abaza ha spiegato che il governo egiziano "sta aiutando molto gli investitori ed e' lo stesso presidente al-Sisi a presenziare l'Alta Commissione per gli Investimenti. Finora ha concesso numerosi aiuti agli investitori con 17 tipi diversi di agevolazioni, fondamentali per muovere il meccanismo dell'investimento in Egitto". Ad esempio "le agevolazioni straordinarie sulle terre dell'Alto Egitto e ad altre regioni, che sono stati esonerati da pagamenti fiscali al punto tale da avere l'impressione che l'imprenditore possa aprire una fabbrica e fare investimenti senza condizioni o limitazioni" ha spiegato il rappresentante dell'organizzazione commerciale ricordando che nel 2015 il 60% degli stabilimenti egiziani ha dovuto chiudere per le difficolta' di affrontare le spese, anche fiscali. "Esistevano delle imposte obbligatorie che avevano creato una certa distanza tra lo Stato e gli imprenditori, ma se osserviamo piu' attentamente, vediamo che tutte le richieste presentate alle istituzioni governative vengono ascoltate puntualmente, e dobbiamo essere fiduciosi che la situazione migliori in breve tempo. Ci sono inoltre delle recenti procedure chiare e veloci per la creazione di nuove aree industriali, e questo e' molto importante per l'ampliamento della base industriale in Egitto". "Vogliamo iniziare a produrre in Egitto attrezzature industriali - ha proseguito - e i beni primari come i pezzi di ricambio e tutti quegli strumenti di base che costituiscono una grande spesa per noi che li importiamo dall'estero". "Questo - ha concluso - e' quanto di cui abbiamo bisogno dalla parte italiana, e questa e' veramente la cosa piu' importante poiche' i nostri limiti provengono principalmente dall'importazione delle strumentazioni".