Roma - L'Angola, una delle economie emergenti dell'Africa sub-sahariana, intende superare le difficolta' derivate dal calo del prezzo del petrolio attraverso un processo di diversificazione produttiva, ma anche adottando in campo monetario norme e procedure in linea con gli standard internazionali. In questa chiave si e' svolta una missione in Italia del governatore del Banco Nacional de Angola (Bna), Valter Filipe, a conferma dell'intenzione dell'istituto di emissione di Luanda di rafforzare i rapporti le banche centrali europee per dare stabilita' al sistema finanziario angolano e adeguarlo alle best practice e alle regole di Basilea.
Durante la sua visita a Roma, Filipe ha incontrato il governatore della Banca Italia, Ignazio Visco, ma anche il presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu. Il governatore ha avuto colloqui con rappresentanti di Banca Intesa e di Unicredit; con Alessandro Decio, amministratore delegato di Sace, il gruppo assicurativo nel campo dell'export; e con un gruppo di imprenditori presso la sede dell'Ice (l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane). In parallelo si e' tenuto un meeting tra la Associazione bancaria angolana (Abanc) e l'Abi (Associazione bancaria italiana).
Filipe ha partecipato all'udienza generale di Papa Francesco in Vaticano e ha incontrato il sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, monsignor Giovanni Angelo Becciu.
Luanda considera l'Italia un Paese strategico per favorire lo sviluppo dell'economia angolana, soprattutto in ragione del modello basato sulle piccole e medie imprese. Filipe ha invitato gli imprenditori italiani a investire in Angola e, in particolare, nel settore agricolo, in fase di ripresa anche in seguito ai notevoli progressi dell'opera di sminamento di vaste porzioni di territorio, drammatica eredita' della lunga guerra civile conclusasi soltanto nel 2002.
L'Italia e' stata il primo paese europeo a riconoscere l'indipendenza dell'Angola dalla colonizzazione portoghese nel 1976 e la cooperazione tra i due paesi ha ormai una storia consolidata, confermata anche dalla visita a Luanda del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel luglio 2014. Nell'incontro con Visco, Filipe ha ribadito l'impegno della Bna per l'ammodernamento del sistema bancario del paese per evitare i rischi di crisi valutarie per il kwanza, la moneta angolana, in questa fase di turbolenze economiche internazionali, ma anche la precisa intenzione di combattere il riciclaggio e il possibile finanziamento del terrorismo.
I rappresentanti della Banca centrale di Luanda erano stati a ottobre a Washington per incontri con il mondo bancario Usa. Prossimamente e' prevista una visita a Londra.
Filipe, nominato governatore della Bna nel marzo scorso dal presidente angolano, Jose' Eduardo dos Santos, e' un giovane avvocato specializzato in questioni finanziarie laureatosi presso l'Universita' Cattolica del Portogallo, suo obiettivo quello di creare in Angola un sistema finanziario stabile e sicuro, facilitando cosi' l'ingresso di liquidita' e operazioni di finanziamento alle banche e alle imprese angolane. Nelle ultime settimane la Bna ha aumentato la vendita di valuta estera, derivante principalmente dalle entrate petrolifere, per garantire la fornitura di beni e servizi ed evitare l'aumento dei prezzi e una crescita eccessiva dell'inflazione interna, attualmente intorno al 40% annuo. Le misure, adottate in accordo con il governo di Luanda, hanno fatto registrare una significativa caduta dei prezzi e, in particolare, dei prodotti alimentari e dei beni di base, in molti casi anche del 50% rispetto ai prezzi praticati negli ultimi tre mesi.