(AGI) - Venezia, 24 lug. - Produrre pelli senza usare cromo e' possibile: ne sono convinti scienziati e imprese pronti a dimostrarlo con il primo progetto dedicato alla sostenibilita' ambientale e socio-economica della fase della concia. Ne e' convinta anche la Commissione Europea, che ha confinanziato il progetto grazie al programma Life (Environment and Resource Efficiency) e considera l'innovazione adatta a un rapido inserimento nel mercato. "Eliminare il cromo e prodotti chimici dalla concia significa evitare la contaminazione di enormi quantita' di acqua, ridurre i costi ingenti di gestione degli scarti e aprire nuove opportunita' per un loro riuso", spiega Valentina Beghetto, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell'Universita' Ca' Foscari Venezia e responsabile scientifica del progetto. Beghetto e il suo team di scienziati hanno inventato un innovativo prodotto di concia che promette questi risultati. Sara' sviluppato nei prossimi tre anni grazie all'azienda leader del progetto, GSC Group, impresa vicentina specializzata nei prodotti per la lavorazione delle pelli, e testato dalla conceria Pasubio di Arzignano. L'acqua che uscira' dalla conceria dopo la lavorazione innovativa sara' trattata e valutata al depuratore di Medio Chiampo. Ridurre il consumo di acqua e ottenere scarti non contaminati sono i benefici piu' rilevanti (non solo in termini ambientali, ma anche economici) di cui godranno le concerie che sostituiranno il cromo con il nuovo prodotto. La concia e' una delle molte fasi della produzione della pelle. Nell'arco del ciclo produttivo, Una tonnellata di materia prima grezza perde 750 chilogrammi di acqua e collagene nell'arco del ciclo produttivo. Decontaminare questi scarti significa poterli riutilizzare. Il collagene, ad esempio, e' una materia prima importante per altre industrie, come quella cosmetica. Il progetto Green Organic Agents for Sustainable Tanneries (GOAST) vedra' coinvolti anche ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica e il Dipartimento di Management di Ca' Foscari, impegnati rispettivamente nella valutazione ambientale del ciclo di vita delle pelli e nello studio dell'impatto socio-economico dell'innovazione. Impatto che riguarda in particolar modo l'Italia, dove si concentra il 60% della produzione europea e il 17% di quella mondiale, produzione destinata ai settori automotive, abbigliamento, calzaturiero, arredamento. (AGI)
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