Crisi: Bankitalia, in Umbria male 2014 ma c'e' ripresa
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Crisi: Bankitalia, in Umbria male 2014 ma c'e' ripresa

Crisi: Bankitalia, in Umbria male 2014 ma c'e' ripresa

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(AGI) - Perugia, 9 giu. - "Il 2014 in Umbria si e' chiuso inmaniera piu' negativa del previsto, con un calo del Pil dello0,4%, ma dall'ultimo trimestre dell'anno va configurandosi unamoderata ripresa, che sembra consolidarsi nei primi mesi del2015". Ad affermarlo il direttore della filiale umbra diBankitalia, Marco Ambrogi, presentando il rapporto annualesull'Economia dell'Umbria. Per l'industria il 2014 e' statoancora negativo ma per il 2015 si prefigura un aumento dellevendite e, per la prima volta dall'avvio della crisi, siregistra una prevalenza di giudizi ottimistici anche tra leaziende piu' dipendenti dal mercato interno. L'aumento delfatturato e' risultato piu' diffuso tra le impresedell'agroalimentare, della meccanica, del tessile eabbigliamento. Proseguita, invece, la difficile fasecongiunturale per il comparto della lavorazione di minerali nonmetalliferi, e per quello dei metalli, che ha risentito delcalo delle esportazioni e del blocco della produzione delleacciaierie di Terni nell'ultima parte dell'anno. Nell'ediliziala fase recessiva ha continuato a manifestarsi con maggioreintensita', con riflessi negativi sull'occupazione e sul saldodemografico delle imprese. Le compravendite di abitazioni hannoevidenziato lievi segnali di miglioramento, interrompendo laflessione in atto dal 2008. Tornano a crescere i flussituristici: gli arrivi e le presenze sono aumentatirispettivamente del 6,0 e dell'1,6 per cento. Per quantoriguarda il mercato del lavoro, nel 2014 l'occupazione e'rimasta nel complesso stabile, evidenziando una lieve risalitaa partire dalla meta' dell'anno. Migliorato, pur rimanendonegativo, il saldo tra assunzioni e cessazioni. Aumentate ledifficolta' per la popolazione con livelli di istruzione menoelevati e per i giovani. Nelle classi di eta' fino a 34 anni ladisoccupazione e' salita al 21,9 per cento e la quota di coloroche non lavorano, non studiano ne' sono coinvolti in attivita'formative ha raggiunto il 23,1 per cento. Nel 2014 e'proseguita la flessione dei prestiti bancari alla clientelaresidente in regione, anche se a un ritmo meno marcato rispettoall'anno precedente (-1,0 per cento, dal -2,8). Sempre nel 2014i depositi, sia delle famiglie sia delle imprese, hannocontinuato a crescere a ritmi elevati (4,4 per cento).(AGI)Pg2/Sep
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