(AGI) - Perugia, 21 lug. - "Aumento delle diseguaglianze, occupazione in calo e territori in difficolta', con vertenze ancora aperte che in autunno potrebbero portare alla perdita di 800 posti di lavoro". Filippo Ciavaglia, segretario della Camera del lavoro della Cgil della provincia di Perugia riassume cosi' la situazione socio-economica del capoluogo umbro, alla presentazione del rapporto stilato dall'Ires (Istituto ricerche economiche e sociali), sulla base di dati Istat e Prometeia. "Mentre a livello nazionale l'occupazione e' in aumento - ha spiegato il presidente dell'Ires Mario Bravi illustrando i numeri - in provincia di Perugia e' in costante calo, ad eccezione del 2015. Dal 2008 sono stati persi 8.000 posti di lavoro". Anche sul fronte della tipologia di contratti la situazione non e' migliore: "Solo il 19% di quelli attivati nel 2016 - ha spiegato Bravi - e' a tempo indeterminato, contro il 27% registrato in Italia". E se il calo della produzione ha riguardato soprattutto il settore dell'industria e delle costruzioni, preoccupa anche il dato sulla poverta' relativa. "Un tempo eravamo abituati a vedere un'Umbria migliore del resto d'Italia quanto a coesione sociale e welfare, ora anche in questo campo Perugia e' sotto la media nazionale. La poverta' relativa, cioe' l'indicatore che misura quante famiglie spendono meno della meta' della media - che si attesta sui 2080 euro - e' dell'11,8%, contro l'11,2% nazionale e l'8% del 2014. Con 64 mila poveri relativi in provincia di Perugia". I disoccupati nella provincia di Perugia, secondo Ires, sono stati 30.198 nel 2016. Una situazione che per la Cgil e' aggravata dalle numerose vertenze aperte. "Non vogliamo dimenticare le eccellenze - ha affermato Ciavaglia - come il polo aerospaziale di Foligno, che durante la crisi ha visto una grande crescita, ma la situazione e' difficile a partire dalla fascia appenninica dove troviamo la ex Merloni, con la perdita dopo l'estate di circa 500 persone per gli ammortizzatori sociali in scadenza, la zona di Spoleto-Valnerina con la deindustrializzazione post sisma che riguarda circa 500 persone, fino ad arrivare alla Perugina, con i probabili 340 esuberi". Tema, questo, per il quale e' previsto un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico giovedi' 27 luglio. Intanto, la Cgil dell'Umbria porta avanti la sua ricetta per la riduzione delle diseguaglianze, con la petizione per la tutela dei redditi medio bassi e per il rilancio dei consumi. Indirizzata al Consiglio regionale, chiede azioni di riequilibrio della tassazione locale e l'utilizzo dei fondi europei nel contrasto alla poverta'. "Facendo in modo che i redditi alti possano contribuire maggiormente rispetto a quelli piu' bassi - ha spiegato Ciavaglia - avremmo in Umbria un recupero di risorse economiche da indirizzare alla creazione di occupazione". (AGI)
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