(AGI) - Firenze, 5 mag. - Non ci puo' essere Europa con politiche al ribasso, una riduzione delle politiche di coesione o un minor peso affidato allo sviluppo regionale e per l'occupazione, ovvero i fondi Fesr e Fse. Soprattutto non puo' essere l'Europa che conosciamo. Lo sottolinea piu' volte, nel suo intervento, la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana Monica Barni, che ha aperto stamani a Palazzo Vecchio il secondo dei tre giorni di "State of the Union", l''evento organizzato da sette anni dall'Istituto universitario europeo ed inserito all'interno della quarta edizione del Festival d'Europa. "Viviamo un momento in cui siamo chiamati a dare risposte concrete a chi innalza i muri e a chi mette in discussione sessanta anni di pace e civile convivenza del nostro continente - ha sottolineato stamani la vice presidente Barni - L'Unione Europea e' un progetto che deve continuare a crescere, non mettendo mai in discussione la difesa dei diritti civili su cui e' stata fondata, il suo modello sociale, o la semplice cooperazione democratica tra paesi che ha contraddistinto questi ultimi decenni". "Se questo non avverra' - dice -, se saremo troppo prudenti, spaventati, chiusi in noi stessi, il nostro destino restera' sopraffatto dagli egoismi, dalle crisi politiche dei singoli Stati, dai tentennamenti nel governare le migrazioni di massa e dal non saper contrastare la minaccia del terrorismo". "Ho apprezzato molto il lavoro del presidente della commissione europea Jean-Claude Junker nel presentare il Libro Bianco sul futuro dell'Europa - conclude la vice presidente toscana - e trovo importante avere avviato un dibattito pubblico a tutti i livelli e che coinvolga anche i cittadini. Dei cinque scenari ce n'e' qualcuno pero' che mi convince di meno. Mi rincresce ad esempio leggere che sviluppo regionale (ossia il Fesr) e la politica occupazionale (ossia l'Fse) siano giudicati come settori di limitata importanza. La Commissione e il Parlamento europeo, non possono permettere questo ridimensionamento. Penso soprattutto ai piccoli imprenditori, agli agricoltori, ai giovani e a tutte le categorie a cui l'Europa e' tenuta a rivolgersi. Con delle politiche al ribasso, alimenteremo solo i populismi, e daremo ancora pi& ugrave; strumenti in mano ai partiti euroscettici, I risultati della politica regionale in tutti nostri territori sono sotto gli occhi di tutti e difficili da demolire". (AGI)
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