(AGI) - Firenze, 4 gen. - "Non possiamo riproporre cio' che e' gia' fallito". "Esiste un rapporto della commissione diritti umani del Senato del febbraio 2016 che dimostra in modo scientifico e documentato come i Cie non servano assolutamente a dare effettivita' ai provvedimenti di espulsione. Gli unici Cie che conosciamo sono luoghi disastrosi per i diritti umani". Lo afferma in una intervista a 'La Repubblica' il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, secondo il quale "senza accordi bilaterali con i paesi d'origine, e soprattutto senza una normativa che differenzi le espulsioni con accompagnamento forzato dalle semplici intimazioni, che dovrebbero essere la norma secondo le direttive europee, non ci sara' nessun incremento di sicurezza e di effettivita' delle espulsioni. Si moltiplicheranno invece i problemi che hanno portato alla chiusura di molti Cie negli scorsi anni". Quanto a chi incita alle espulsioni di massa "la paura - prosegue Rossi - e' concreta, come il senso di insicurezza. Salvini da' fiato alle trombe della destra populista. Ma l'equazione tra straniero clandestino e terrorista e' una follia. Per questo bisogna continuare col modello che ha funzionato di piu'. Non certo con quello che ha fallito del tutto, come i Cie". "Alle caserme di 1.400 persone, come a Cona, o ai Cara come a Foggia, la Toscana ha opposto il modello dell'accoglienza diffusa sul territorio. Piccoli gruppi da includere nelle comunita' e anche da coinvolgere in lavori socialmente utili, come da molte parti si sta gia' facendo". Secondo Rossi siamo di fronte a "una mancanza di una politica generale per l'integrazione e la regolazione dei flussi. La riapertura dei Cie non e' la risposta. Non si puo' riproporre cio' che e' gia' fallito. Ed e' singolare che lo Stato rischi di trasformare i richiedenti asilo in clandestini da espellere. Forse c'e' bisogno di un intervento legislativo. Il paradosso e' che rischia di essere espulso chi lavora perche' diventa clandestino". "Mi pare - ribadisce Rossi - un errore riproporre i Cie in questo modo. Chiedo adesso al governo che le Regioni siano coinvolte nel necessario ripensamento di tutte le politiche dell'integrazione e della sicurezza".(AGI)
Red/Mav