Farmaci biologici: da Firenze medici e pazienti chiedono garanzie
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Farmaci biologici: da Firenze medici e pazienti chiedono garanzie

Farmaci biologici: da Firenze medici e pazienti chiedono garanzie

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(AGI) - Firenze, 3 lug. - Tutelare le esigenze del paziente eil diritto ad avvalersi delle migliori terapie disponibili e altempo stesso sfruttare un'opportunita' di risparmio erazionalizzazione dei costi per il Servizio sanitario,"liberando" risorse da destinare all'innovazione e all'accessoalle terapie. E' lungo questo difficile crinale che si gioca lapartita dei farmaci biosimilari, l'opzione alternativa aifarmaci biologici di "marca" una volta che decade la coperturabrevettuale. La possibilita' di passare (switch) dai biologiciai corrispettivi biosimilari, piu' economici, se da una parteassicura un risparmio per la Sanita' regionale dall'altra ponepero' alcuni inquietanti interrogativi sotto il profilo dellasicurezza e dell'efficacia del biosimilare, dellacomparabilita' clinica, dell'interscambiabilita' tra biologicoe biosimilare e, infine, del diritto alla libera sceltaterapeutica. Proprio per affrontare a 360° queste tematichecomplesse, la Fondazione Charta ha promosso in alcune citta'italiane una serie di incontri ad hoc dal titolo "Il valore delfarmaco biologico tra continuita' terapeutica e sostenibilita'economica" nel quale si confrontano rappresentanti delleIstituzioni, clinici, farmacisti ospedalieri efarmacoeconomisti: a Firenze si svolge oggi il quarto incontrodi questo ciclo, con la presenza dell'Assessore al Diritto allaSalute della Regione Toscana Luigi Marroni e di diversispecialisti dei Presidi Ospedalieri di riferimento di Firenze edella regione. Il nodo intorno al quale si confrontano daalcuni anni decisori pubblici, specialisti e Associazionipazienti e' se un farmaco biosimilare equivalga in tutto e pertutto al farmaco originatore. Le norme di EMA ed AIFA parlanochiaro: il farmaco biosimilare e' simile (analogo), ma nonuguale, al farmaco biologico di riferimento, il cosiddettooriginatore. Di conseguenza i due non sono automaticamenteinterscambiabili e non vale per loro il principio dellasostituibilita' automatica. C'e' poi il problema, non di pococonto, degli studi clinici sui biosimilari, anche se ilregolamento dell'EMA stabilisce la possibilita' di trasferireal biosimilare le indicazioni approvate per il biologicooriginatore, la cosiddetta estrapolazione. "La problematica e'duplice - afferma Vito Annese, Direttore dellaGastroenterologia ospedaliera del "Careggi" di Firenze - da unlato c'e' il paziente al quale si propone un trattamento per ilquale il medico non ha nessuna evidenza diretta circal'efficacia, dall'altro c'e' il paziente che e' in trattamentocon l'originatore ma si potrebbe trovare nella condizione dipassare dal biologico al biosimilare senza sapere con certezzase ci sara' una perdita di efficacia e di sicurezza". (AGI)Red/Sep
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