Palermo - L'operatore della sede Rai di Palermo Marco Sacchi e' morto in un incidente stradale in via Castelforte. Era a bordo di una moto, quando si e' schiantato nel pomeriggio contro un'auto. Sul posto un'ambulanza del 118, ma per il sessantenne non c'e' stato nulla da fare. Il comando della polizia municipale spiega che la dinamica dell'incidente verificatosi poco prima delle 17, in un tratto di strada molto stretto e a senso unico alternato, regolato da un semaforo, e' ancora al vaglio della squadra dei vigili urbani che ha chiuso la strada per alcune ore. In citta', dove molti conoscevano lo scrupoloso, attento e mite professionista, la notizia si e' diffusa in poco tempo tra il generale sgomento, anche tra i colleghi e i giornalisti delle diverse testate.
Sacchi ha seguito con passione e serieta' gli eventi cruciali in Sicilia. E' stato tra i primi ad arrivare sul luogo della strage di Capaci. Proprio due giorni fa, in occasione del 24esimo annoversario, ha ricordato quei fatti durante la lunga diretta Rai. Lo ricorda il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta: "L'ho incontrato tante volte mentre faceva il proprio dovere per dare una corretta informa informazione al popolo siciliano. E' morto in un giorno di lavoro come tanti altri, nel corso di una vita passata passata per fare il proprio dovere e contribuire alla crescita della nostra societa'". E il sindaco Leoluca Orlando: "Apprendo con grande tristezza della tragica scomparsa di Marco Sacchi, giornalista operatore della Rai siciliana, che tante volte ho incontrato mentre svolgeva il suo lavoro. Un uomo ed un professionista di grande umanita' e professionalita', testimone e narratore di tantissimi eventi cruciali della storia di Palermo e della Sicilia. Alla famiglia e a tutta la redazione siciliana della Rai esprimo la piu' affettuosa vicinanza mia personale e di tutta la Giunta comunale".
Il Gruppo siciliano dell'Unci ricorda uil "professionista scrupoloso e attento". "Per oltre trent'anni le sue immagini hanno raccontato gli eventi piu' significativi della storia siciliana". "Con Marco Sacchi abbiamo condiviso decine e decine di avvenimenti a Palermo come in altre localita' della Sicilia - ha dichiarato il vice-presidente nazionale dell'Unci Leone Zingales -. Sempre determinati a portare a casa il risultato: le immagini, le notizie. E non era importante se cio' accadeva dopo lunghe ore di attesa. Il suo scrupolo, la sua serieta' e la sua massima attenzione nel descrivere un dettaglio, un particolare, ne facevano un professionista completo". "La tragica fine di Marco Sacchi priva in modo crudele la nostra comunita' di un uomo perbene - ha detto Andrea Tuttoilmondo, presidente regionale dell'Unci -. Persona di poche parole, e dalla straordinaria sensibilita', con lui abbiamo condiviso tanti momenti. Impossibile dimenticare le interminabili nottate insieme, sul molo di Lampedusa, in attesa degli sbarchi di migranti. Ore la cui fatica spesso veniva alleviata da un suo sorriso, o da un suo utile consiglio".
"La Rai deve molto al tecnico e operatore di Palermo, Marco Sacchi, tragicamente scomparso in un incidente stradale, pianto dai familiari, dai colleghi e da tutta la citta'. La Rai lo commemori nei modi opportuni. Si devono a lui alcune immagini tv che hanno fatto storia e che sono diventate da manuali della tv" ha dichiarato il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
"Grazie al suo coraggio e alla sua professionalita' - spiega Anzaldi - Sacchi riusci' ad arrivare nel luogo della strage di Capaci, che era gia' stato chiuso a tutti, e documento' l'orrore dell'eccidio di Falcone, di sua moglie e degli uomini della scorta, immagini Rai che tutto il mondo ha potuto vedere grazie a lui. Dopo la strage di via D'Amelio fu sempre la sua telecamera a riprendere il giudice Antonio Caponnetto che, disperato per la morte di Borsellino, pronuncio' quelle parole come pietre, 'e' finito tutto'. La Rai non faccia mancare la sua piena riconoscenza e abbia memoria". (AGI)
.