(AGI) - Palermo, 29 giu. - Trasportato nella rada di Augusta il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015, con centinaia di cadaveri di migranti all'interno. E' stato agganciato due giorni fa a 370 metri di profondita', sollevato dal fondale marino verso la superficie attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave Ievoli Ivory. In particolare sulla nave San Giorgio della Marina Militare, che sta fornendo la protezione a tutto il dispositivo navale, e' imbarcato oltre al personale del Gruppo Operativo Subacquei della Marina, una squadra di Vigili del Fuoco che ha il compito di effettuare i primi rilievi sul relitto e anticipare le informazioni utili alle squadre pronte a terra. Il relitto, trasportato nella rada di Augusta dalla nave Ievoli Ivory, sara' collocato all'interno di una tensostruttura refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10. Inizieranno, quindi, le operazioni di recupero delle salme dal relitto da parte dei vigili del fuoco e successivamente dal personale della Croce Rossa Italiana.
I corpi saranno esaminati da esperti sanitari di varie universita' coordinati dalla dottoressa Cattaneo del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense, attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medicina legale dell'Universita' di Milano, allo scopo di acquisire informazioni utili a creare un network a livello europeo che permetta di risalire all'identita' dei corpi attraverso l' incrocio dei dati. L'attivita' disposta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e' resa possibile grazie alla sinergia tra i ministeri della Difesa, dell'Interno, della Salute, dell'Istruzione, del commissario straordinario per le persone scomparse, prefettura di Siracusa e procura della Repubblica di Catania, con il coinvolgimento a terra di circa 150 persone al giorno tra cui personale della Marina militare, dei vigili del fuoco, della Croce Rossa Italiana, dell'Ufficio di Sanita' Marittima, Area e di Frontiera, dell'Azienda sanitaria provinciale, Agenzia della Dogana. Il modulo di recupero e' stato progettato e realizzato dalla Societa' Impresub - Diving and Marine Contractor S.r.l. di Trento. (AGI)
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