(AGI) - Palermo, 22 giu. - La Comunita' islamica di Palermo invita la citta' alla cena del Ramadan domani alle 19.30, presso la Moschea di piazza Gran Cancelliere. Chiamati a condividere questo momento, l'arcivescovo Corrado Lorefice, le comunita' cristiane - cattoliche, evangeliche, ortodosse, anglicana - la comunita' ebraica, le diverse confessioni religiose, il sindaco di Palermo, i consoli della Tunisia e del Marocco, il presidente della Consulta delle culture e le autorita' civili e militari. Il Ramadan ha avuto inizio lunedi' 6 giugno e si concludera' martedi' 5 luglio. Lorefice, oltre ad accettare l'invito in occasione del Festino, aprira' le porte di casa sua a tutte le religioni. Nella risposta all'invito, ha fatto pervenire all'Imam di Palermo un messaggio con il quale, in occasione del prossimo Festino, di concerto con l'Ufficio per l'Ecumenismo e il dialogo interreligioso, giovedi' 14 luglio, aprira' le porte di casa sua a tutti, cristiani, ebrei, imam islamici e altre confessioni religiose, per un incontro di gioia fraterna. "Care sorelle e fratelli musulmani - afferma nel suo messaggio don Corrado - sono lieto di porgervi sia a nome mio personale, sia dell'arcidiocesi di Palermo i migliori auguri di un sereno e proficuo inizio del mese dei Ramadan. E' tempo nel quale con fede, impegno e dedizione vi consacrate all'osservanza di molte pratiche religiose quali la preghiera l'elemosina, l'aiuto ai poveri, le visite a parenti ed amici il dominio delle passioni". Proprio per rinsaldare l'amicizia, monsignor Lorefice sara' presente nella moschea di Piazza Gran Cancelliere per incontrare la comunita' islamica e a condividere la cena del Ramadan con tutti gli Imam d Palermo, con gli Ebrei, con i Pastori cristiani con i presbiteri e i diaconi cattolici e con i rappresentanti di altre religioni. "Sarebbe un segno prezioso - aggiunge l'arcivescovo di Palermo - che fossero tutti i palermitani a dedicare questo stesso giorno ad un impegno di digiuno e preghiera per la pace, l'armonia e a fraternita tra tutti gli uomini. Siamo chiamati a lavorare insieme nelle nostra comune casa che e' la citta' di Palermo, perche' essa si arricchita dall'impegno di tutti noi a favore della giustizia, del rispetto dei diritti e della dignita' di ogni persona. Ci sentiamo particolarmente responsabili dei piu' bisognosi: i poveri, i malati, gli organi, i carcerati, i migranti, le vittime della tratta umana e tutti coloro che soffrono situazioni di disagio personale e familiare". (AGI)
Mrg