Acqua: scaduto il servizio, paralisi in 42 Comuni del Palermitano
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Acqua: scaduto il servizio, paralisi in 42 Comuni del Palermitano

Acqua: scaduto il servizio, paralisi in 42 Comuni del Palermitano

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(AGI) - Palermo, 11 mar. - Il servizio idrico in 42 Comunidella provincia di Palermo e' nel caos da stamattina e oltre500.000 persone rischiano di restare senz'acqua. Gli impiantisono deserti perche' dalla mezzanotte sono cessati gli effettidell'ordinanza prefettizia che attribuiva la gestione all'Ato eda oggi il personale della fallita societa' Acque potabilisiciliane (Aps) e' nell'impossibilita' di operare. I 202lavoratori si sono radunati davanti alla presidenza dellaRegione per un sit-in di protesta. "Si e' verificato quello chenon e' contemplato dalla legge: l'interruzione di pubblicoservizio", dicono i sindacat, in attesa di un incontro con ilpresidente Rosario Crocetta per capire come le istituzioniintendano garantire la prosecuzione del servizio, se attraversoun nuovo soggetto, da individuare, o con una nuova proroga. Isindacati, appresa ieri la notizia del ritorno del servizioidrico ai Comuni, avevano indetto un primo presidio gia' inserata, per lanciare l'allarme sulla inevitabile interruzionedel servizio idrico integrato e sulla perdita di 202 posti dilavoro. "La quasi totalita' dei sindaci dei Comuni serviti dalla exAps non e' nelle condizioni da oggi di gestire il servizioautonomamente", dicono i segretari di Filctem Cgil FrancescoLannino, di Femca Cisl Giovanni Musso, di Uiltec Uil MaurizioTerrani, di Ugl Chimici Margherita Gambino e di CisalFederenergia Raffaele Loddo, e attaccano: "Le istituzioni, chereputiamo responsabili, non possono consentire un salto nelbuio che avrebbe conseguenze devastanti igienico-sanitarie, conpossibili disastri ambientali per 500 mila abitanti serviti. Datre anni questa storia non riesce ad avere fine, non si riescea trovare una soluzione definitiva". L'interruzione delservizio idrico, avvertono i sindacati, "puo' avere graviripercussioni sul piano dell'ordine pubblico e della sicurezzapubblica, in considerazione del coinvolgimento di 42 Comuni, edella tutela della salute e dell'igiene pubblica". Leorganizzazioni dei lavoratori citano l'ordinanza del prefettoove si sottolinea che "il servizio idrico integrato oltre chenecessario per la distribuzione di acqua potabile, assicuraanche il vettoriamento, il trattamento e dispersione sul corporicettore dei liquami e che un vuoto nella gestioneimplicherebbe, oltre che interruzione di pubblico servizio,disastro ambientale, derivante dallo sversamento dei liquaminon trattati che, a loro volta, potrebbero implicare gravidanni alla salute umana e all'igiene pubblica". (AGI).
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