(AGI) - Palermo, 19 lug. - Ore 16.58, via D'Amelio si e' fermata anche oggi nel ricordo commosso di quanto accadde 25 anni fa. Le note del silenzio hanno sottolineano questo momento nella strada oggi teatro di dibattiti, interventi, testimoni, iniziative e visite istituzionali. Una autobomba sventro' il cuore di Palermo quel 19 luglio. La deflagrazione venne avvertita in gran parte della citta'. La mafia uccise Paolo Borsellino, procuratore aggiunto nel capoluogo siciliano dopo aver diretto la Procura di Marsala, Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto entrata a far parte di una squadra di agenti addetta alle scorte; Agostino Catalano, 42 anni; Vincenzo Li Muli, 22 anni; Walter Eddie Cosina, 31 anni e Claudio Traina, 27 anni. Unico superstite l'agente Antonino Vullo. Erano passati cinquantasette giorni dalla strage di Capaci. "Il nostro impegno per la verita' continua, non accettiamo il silenzio", ha detto Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. Pronunciati, anzi gridati, da tutti i nomi delle vittime della strage. Poi l'Inno d'Italia. (AGI)
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