Uranio:Pigliaru,tutto cambia ma servitu' Sardegna ancora immutate
(AGI) - Cagliari, 7 ott. - "In un mondo in cui tutto cambia e si trasforma solo ...
(AGI) - Cagliari, 7 ott. - "In un mondo in cui tutto cambia e si trasforma solo la dimensione delle servitu' militari in Sardegna rimane immutata". Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru sentito in audizione dalla commissione parlamentare d'inchiesta sull'Uranio impoverito al termine della settimana di sopralluoghi nei poligoni sardi. Il governatore ha ricordato gli oltre 300.000 ettari di aree soggette a servitu' e demanio militare sottolineando che quelli trattati dall'organismo parlamentare "sono argomenti che toccano le vite di chi nei poligoni lavora e di chi vive e produce nelle immediate vicinanze" e mettendo in evidenza, dunque, come su questi temi ci sia "ancora molto da fare". Rivolgendosi ai commissari, Pigliaru ha rimarcato come durante la loro visita abbiano potuto "constatare la bellezza di alcuni siti sottratti da oltre 60 anni agli usi civili" spiegando come "questi luoghi debbano poter avere una possibilita' di sviluppo alternativo" per cui vanno restituiti ai Comuni. Il capo dell'esecutivo regionale ha parlato di "riconversione in senso duale dei poligoni" ricordando di aver proposto al governo l'istituzione di una scuola di protezione civile presso il poligono di Perdasdefogu e di una scuola di sottufficiali a La Maddalena. Nel sottolineare la necessita' di tutelare ambiente e salute umana, Pigliaru ha inoltre sottolineato l'urgenza dell'istituzione di osservatori indipendenti affermando come la Sardegna sia pronta a fare la propria parte attraverso l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente. Il presidente della Regione ha quindi affermato la necessita' di "avviare azioni di bonifica e messa in sicurezza" e di "restituire in maniera trasparente le informazioni a chi vive e produce dentro e attorno ai poligoni". Su un punto, Pigliaru si e' poi soffermato con particolare attenzione: "Le attivita' di analisi e' intervento devono estendersi anche ai tratti di mare" in quanto in Sardegna "oltre 80 chilometri di costa non sono accessibili ad alcuna attivita' produttiva". (AGI)
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