Ricerca: appello scienziati a Lorenzin per utilizzo animali
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Ricerca: appello scienziati a Lorenzin per utilizzo animali

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(AGI) - Cagliari, 22 giu. - Il rettore dell'universita' diCagliari, Maria Del Zompo, e' la prima firmataria dell'appellorivolto da scienziati e ricercatori al ministro della Salute,Beatrice Lorenzin, in cui si esprime "seria preoccupazione perle sorti di un ampio e importante settore della ricercascientifica italiana a causa della grave e perdurante paralisidelle procedure per l'approvazione dei progetti che prevedonol'utilizzo di animali". Il documento - in cui si chiedonoprofonde modifiche alle linee guida e il rispetto delletempistiche previste - e' firmato anche dal direttoredell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, SilvioGarattini, dal direttore dell'Istituto Italiano di Tecnologia,Fabio Benfenati e da altri rettori. In particolare, il decretolegislativo n. 26 dello scorso anno - scrivono i ricercatori -prevede che il Ministero autorizzi ogni progetto entro 40giorni dalla domanda, mentre "i tempi di attesa risultano oggimediamente pari a cento giorni lavorativi". I ricercatoricontestano anche le linee guida di applicazione del decretolegislativo, che hanno introdotto una "pluralita' di previsioniinnovative" rispetto a quanto gia' previsto anche a livelloeuropeo, e "condizioni ulteriori e piu' stringenti" perottenere le autorizzazioni amministrative, "con un aggraviodell'iter gia' di per se' complesso". Nella lettera-appello sifa riferimento all'art. 33 della Costituzione e all'art. 13della Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea, chericonoscono l'esercizio della ricerca scientifica come liberta'fondamentale dell'uomo. In particolare, viene contestatal'incompatibilita', definita dagli studiosi "irragionevole",tra i ruoli di responsabile del progetto di ricerca e diresponsabile del benessere degli animali e di veterinariodesignato, e alcuni obblighi di autocertificazione contenutinel decreto. Le linee guida a parere dei firmatari dell'appelloal ministro sono di "dubbia legittimita' e compromettono laprosecuzione e lo sviluppo della nostra attivita' di ricerca,anche e proprio nei settori della salute e del benessere pergli esseri umani e gli animali". Sul tema si e' svolto nei giorni scorsi un incontro tra iricercatori e i docenti dell'area biomedica dell'Universita' diCagliari, che hanno firmato a loro volta un documento in cui"manifestano grande preoccupazione per quello che e', neifatti, un blocco dell'attivita' di ricerca, che perdura oramaida circa sei mesi. I ricercatori di area biomedica - si leggenel documento, che riporta piu' di 100 firme - esprimono laconvinzione che sia necessario promuovere un'azione nazionalecoordinata da parte delle universita' e dei centri di ricerca,affinche' emergano le contraddizioni e le gravi restrizionirispetto alla direttiva europea, che potrebbero di fattocompromettere irreversibilmente la ricerca biomedica in Italia,pregiudicandone gravemente la competitivita' in ambitointernazionale". (AGI) Red/Sol
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