(AGI) - Cagliari, 5 lug. - "Insoddisfatti, delusi, preoccupati", perfino "beffati": sulle politiche per il lavoro i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Sardegna rimandano a settembre la Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru e chiedono un confronto a tutto tondo e un cambio di passo. "Non ci sono mai state cosi' tante risorse a sostegno dell'occupazione", ha riconosciuto il segretario della Cgil Michele Carrus, "ma non si riesce a spenderle per la lentezza delle procedure". Secondo dati diffusi oggi dai tre segretari, che hanno confermato lo stato di mobilitazione generale, dei 212 milioni di euro previsti dal bilancio 2016 della Regione per le politiche del lavoro, ne sono stati spesi finora solo poco piu' di 73,8. Intanto - hanno segnalato Carrus, Oriana Putzolu (Cisl) e Francesca Ticca (Uil) - la disoccupazione riprende a crescere (di due punti), cala il tasso di occupazione complessiva e si assiste a una fuga di forza lavoro, soprattutto intellettuale, dalla Sardegna. All'appello - ha evidenziato il segretario della Cgil - mancano almeno 1.800 unita'. I nodi da affrontare, subito, sono i giovani, il settore delle costruzioni e l'occupazione femminile. "E non con un confronto a spezzoni, in cui si affronta solo lo stato di attuazione delle singole misure", ha precisato Carrus, ricordando anche la necessita' che la Regione intervenga sul governo per ottenere dallo Stato le risorse necessarie a saldare "i debiti verso i disoccupati sardi" beneficiari di ammortizzatori sociali. Alcuni attendono dal 2014. (AGI)
Rob (Segue)