Detenuto tenta di evadere da Tribunale Sorveglianza Cagliari
(AGI) - Cagliari, 19 lug. - Ha tentato di evadere, bloccato in tempo dalla scort...
(AGI) - Cagliari, 19 lug. - Ha tentato di evadere, bloccato in tempo dalla scorta di Polizia Penitenziaria che lo aveva accompagnato, dal Tribunale di Sorveglianza di Cagliari e poi si e' reso protagonista di una violenta protesta, che ha messo a rischio e pericolo gli Agenti e le persone presenti nella struttura giudiziaria. "Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto del carcere di Uta", spiega Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e piu' rappresentativo della Categoria. "L'uomo ha prima tentato la fuga e poi a devastare tutto quello che poteva. Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti pero' con grande coraggio e professionalita' dai poliziotti penitenziari, nonostante la situazione fosse diventata allarmante per le persone presenti nella struttura giudiziaria e per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operativita' questi gravi e continui episodi critici". Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e piu' rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri, esprime solidarieta' e vicinanza al personale di Polizia Penitenziaria che ha saputo gestire al meglio il grave evento critico e denuncia "una volta di piu' le quotidiane difficolta' operative con cui si confrontano quotidianamente le unita' di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, ma che assolvono al meglio ai difficili compiti di trasporto dei detenuti ed alla loro sorveglianza se ricoverati in ospedale o se, come nel caso in ispecie, in un aula di giustizia". "E' stata un'esperienza allucinante, gestita con grande sangue freddo e professionalita' dai bravi Agenti di Polizia Penitenziaria", prosegue Capece. "Ma conferma la tensione che continua a caratterizzare le carceri, al di la' di ogni buona intenzione. La situazione nelle carceri resta allarmante. Si sono chiusi gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e le carceri si sono riempite di detenuti con problemi psichiatrici, spesso particolarmente aggressivi. Dal punto di vista sanitario, la situazione e' allarmante: secondo recenti studi di settore e' stato accertato che almeno una patologia e' presente nel 60-80% dei detenuti. Questo significa che almeno due detenuti su tre sono malati". (AGI)
Red/Ett