(AGI) - Trani, 23 giu. - I carabinieri hanno eseguito stamane a Trani un provvedimento, emesso dalla Procura, di sequestro preventivo di un tomaificio dell'area industriale dove, lo scorso novembre, i militari ed i funzionari dello Spesal, eseguirono un controllo scoprendo una trentina di cittadini cinesi che vivevano e lavoravano in condizioni disumane. Dagli accertamenti e' emersa la variazione della destinazione d'uso di molti dei locali del capannone, che dovevano essere destinati all'uso commerciale ed invece sono stati tramutati in stanzoni, fatiscenti servizi igienici e sale mensa. Particolarmente accentuato il degrado delle aree adibite a dormitorio, spesso sprovviste persino di luce e di finestre, dove i lavoratori dormivano su letti e materassi di fortuna, spesso poggiati sul pavimento tra cumuli di indumenti e materiali di varia natura. La Procura di Trani ha ipotizzato molteplici violazioni a carico sia del proprietario che del locatario dell'immobile, entrambi tranesi, e al titolare dell''impresa, quest'ultimo residente a Ruvo di Puglia, ma di nazionalita' cinese. Le irregolarita' per le quali sono indagati riguardano molteplici omissioni che incidono direttamente ed in maniera altamente pericolosa sulla sicurezza dei lavoratori e sulla qualita' della vita e delle condizioni in cui prestano la loro opera (assenza di un medico competente, del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, della valutazione dei rischi nonche' inidoneita' dei locali destinati all'uso dei dipendenti).(AGI)
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