(AGI) - Taranto, 4 ott. - La Corte d'Assise di Taranto ha ammesso la Fiom come parte civile nel processo 'Ambiente svenduto' riguardante l'Ilva, rigettando la tesi delle difese degli imputati che non la ritenevano legittimata a farlo. Lo riferisce la stessa componente sindacale dei metalmeccanici Cgil, sottolineando con Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, e Giuseppe Romano, segretario generale della Fiom di Taranto, che "la decisione della Corte e' importante perche' riconosce il ruolo svolto dalla Fiom, a livello territoriale e nazionale, a tutela dei lavoratori in quanto soggetti danneggiati sul fronte ambientale e sanitario. Oltre 500 lavoratori, grazie all'ufficio legale della Fiom, si sono costituiti parte civile per i danni subiti a causa dell'inquinamento". "Per la Fiom territoriale e nazionale - continuano - il diritto alla salute e ad un ambiente sostenibile sono questioni inalienabili dei cittadini e dei lavoratori, questi ultimi doppiamente danneggiati, che non possono essere scambiati neanche con il posto di lavoro".
Le Fiom territoriale e nazionale, sono rappresentate al processo dagli avvocati Massimiliano del Vecchio, Letizia Mongiello e Simone Sabattini. (AGI)
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