(AGI) - Torino, 26 set. - Non si sono fatte attendere le reazioni alla decisione del sindaco di Favria (piccolo centro del Torinese), Serafino Ferrino, di non celebrare le nozze fra una coppia di uomini omosessuali. Primi a reagire sono state l'Arcigay Torino e il Torino Pride. "Troviamo imbarazzante che il sindaco si celi dietro l'obiezione di coscienza, non trovando altro modo per impedire l'unione. La legge non prevede la possibilita' di obiezione di coscienza, al contrario in caso di rifiuto di celebrare l'unione ci si puo' appellare ai principi del nostro ordinamento giuridico, come quelle che puniscono l'omissione o il rifiuto di atti d'ufficio da parte di un pubblico ufficiale", ha detto la presidente di Arcigay Torino, Francesca Puopolo. "Nessun principio etico viene messo in discussione dall'applicazione della legge - ha aggiunto la presidente - ne' questo puo' essere impugnato per impedire che l'unione tra due persone che si amano possa realizzarsi. Chiediamo dunque al sindaco di riflettere sulle sue affermazioni e celebrare questa unione". E a sua volta il coordinatore del Torino Pride, Alessandro Battaglia, ha commentato che "una gravissima presa di posizione che, sulla base di pretestuose questioni di principio viola in modo palese la legge e i diritti dei suoi concittadini e delle sue cittadine omosessuali". Per Battaglia "e' chiara l'intenzione vessatoria e omofoba del primo cittadino", aggiungendo che il Coordinamento e' pronto "a qualsiasi azione di protesta e, se opportuno, ad adire le vie legali per la tutela dei diritti dei cittadini coinvolti". (AGI)
To2/Vic