(AGI) - Torino, 27 set. Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry" dimostra che il fumo e' correlato ad una sopravvivenza piu' breve nella sclerosi laterale amiotrofica (SLA) ed anche a un'eta' di esordio inferiore.
La scoperta e' stata effettuata presso il Centro Regionale Esperto SLA dell'ospedale Molinette e dell'Universita' degli Studi di Torino, ed e' stato condotto dal professor Adriano Chio', dal dottor Andrea Calvo e dal loro gruppo di ricerca.
Ha interessato 650 pazienti diagnosticati tra il 2007 ed il 2011 in Piemonte. Lo studio ha raccolto informazioni sulle abitudini legate al fumo di sigaretta e sulla funzione respiratoria dei pazienti, inclusa la presenza al momento dell'esordio di malattia di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Tra i 650 pazienti, 121 (18.6%) erano fumatori al momento dell'inizio dei sintomi della SLA, 182 (28%) avevano gia' smesso di fumare e 347 (53.4%) non avevano mai fumato.
I pazienti che erano fumatori al momento dell'esordio della SLA avevano una sopravvivenza inferiore di circa un anno rispetto ad ex-fumatori e non fumatori. Questa differenza non dipendeva dall'eta' dei pazienti e da altri fattori di rischio noti della SLA e neppure dalla presenza di disturbi respiratori cronici, quale la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Inoltre, i fumatori avevano un'eta' di esordio della SLA inferiore rispetto ai non fumatori.
L'origine di questo meccanismo negativo del fumo sulla sopravvivenza della SLA, secondo i medici dell'ospedale torinese, e' attribuibile a vari fattori, quale il possibile danno del fumo sul Dna del paziente o la produzione di sostanze tossiche. (AGI)
Chc