Scuola: Torino, circa 3100 bambini portano il 'pasto da casa'

(AGI) - Torino, 7 ott. - Sono circa 3100 i bambini torinesi, che si portano da c...

(AGI) - Torino, 7 ott. - Sono circa 3100 i bambini torinesi, che si portano da casa il pasto da consumare a scuola. Il punto sulle procedure relative all'applicazione della sentenza che riconosce ai bambini il diritto di consumare un pasto domestico, in alternativa alla ristorazione collettiva delle mense scolastiche, e' stato fatto, oggi, nel corso di una riunione della V Commissione del Comune, dall'assessore Federica Patti.
"La situazione e' difficile da gestire - ha spiegato - anche perche' si presenta in continuo divenire, per questo serve la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti".
L'assessore ha ricordato come la situazione sia completamente cambiata da giugno, quando la sentenza riguardava soltanto 58 ricorrenti. Oggi, invece, all'indomani della sentenza del 13 agosto, che ha esteso il diritto all'intera popolazione scolastica, sono circa 3100 i bambini che fanno ricorso al 'pasto da casa'.
Una situazione che, ha affermato l'assessora, "rende difficile conciliare l'applicazione della sentenza nell'immediato con la necessita' di adeguare i locali della refezione scolastica, individuando collocazioni idonee dal punto di vista della sicurezza igienico-sanitaria. Per questo motivo e' stato individuato nell'inizio del secondo quadrimestre il termine entro il quale tutti gli istituti dovranno essere pronti a garantire da un lato la prosecuzione di un servizio mensa in condizioni di piena sicurezza igienica e, dall'altro, la consumazione del pasto casalingo per coloro che avranno scelto questa opzione". "La vicenda - ha spiegato ancora l'assessora all'istruzione, in origine era nata in considerazione di un costo eccessivo della mensa al quale noi oggi stiamo lavorando per renderlo piu' basso".
Al tavolo della Commissione erano presenti anche le societa' addette al servizio di ristorazione, che hanno espresso la preoccupazione per un fatturato che, "se ridotto, potra' mettere in difficolta' le aziende sul piano occupazionale". Infine, l'Asl ha ribadito le responsabilita' delle societa' di ristorazione per quanto riguarda l'utilizzo dei refettori ed ha sottolineato come non esista nessuna competenza dell'Asl stessa sui pasti domestici. Evidenziando come "circa il 40% di malattie o intossicazioni provenga attraverso i pasti consumati in famiglia mentre solo il 2% da ristorazioni collettive" l'Asl ha annunciato che provvedera' a realizzare un decalogo relativo alla composizione di pasti equilibrati per una crescita e sviluppo corretti dei bambini.(AGI)














Chc