Comune Milano: decade delibera su Leoncavallo, si dimette Mazzali
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Comune Milano: decade delibera su Leoncavallo, si dimette Mazzali

Comune Milano: decade delibera su Leoncavallo, si dimette Mazzali

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(AGI) - Milano, 29 apr. - Diventa un caso in maggioranza aPalazzo Marino la mancata discussione in consiglio comunaledella delibera del Leoncavallo, approvata dalla giunta per dareseguito a una convenzione con il gruppo Cabassi e permutarel'immobile occupato dallo storico centro sociale milanese. Ladelibera, infatti, necessitava di passaggio in aula e l'accordocon i proprietari dello stabile portava la data ultima del 30aprile. A determinare la decadenza del provvedimento e' statol'impegno del consiglio sulla delibera delle case popolari, lacui gestione e' passata a MM per volonta' della giunta, che haquindi politicamente impedito alla maggioranza un cambiod'argomento. A mettere i bastoni tra le ruote anche unpresidente dell'aula, Basilio Rizzo, contrario all'operazione,che non ha accettato di contingentare i tempi e arginarel'ostruzionismo del centrodestra che proprio sulla delibera MMsi stava attuando per ritardare la successiva. A seguito di questo epilogo, Mirko Mazzali, capogruppo diSel, ovvero del partito che si e' fatto portatore dellaquestione, ha offerto le proprie dimissioni. "La delibera nonsolo non e' stata approvata entro il 30 aprile, ma non e' statanemmeno avviata la discussione, nonostante una lungaistruttoria nelle commissioni e nonostante ci fosse tutto iltempo necessario - ha spiegato Mazzali -. E' una mia sconfitta.Credevo che ancora fosse una delibera utile anche per tutta lacitta', per riconoscere e valorizzare un pezzo importante dellastoria e del presente di Milano e per risolvere anche levicende di via Zama e via Trivulzio". Mazzali ha quindi puntatoil dito contro Rizzo e contro il capogruppo di Fratellid'Italia, Riccardo de Corato, concludendo amareggiato che, asuo giudizio, "ha vinto la vecchia politica". "Quella - haaggiunto - che io pensavo di sconfiggere quando mi sonocandidato sull'onda della rivoluzione arancione, ha vinto lapolitica dell'accordo obbligato, di un regolamento da decimomondo dove non si discute ma si e' obbligati a scendere apatti". Quindi l'annuncio delle dimissioni, a stretto giro diposta, rispedite al mittente dalla coordinatrice metropolitanadel partito, Anita Pirovano. "Eccoci a respingere le tuedimissioni e anzi a chiederti di continuare a lavorare conancor maggior convinzione per Sel e con Sel dentro e fuori ilconsiglio comunale - ha scritto Pirovano a Mazzali -. Ti chiedodi rimanere al tuo posto con noi per continuare la battagliadella buona politica. Continuare a lavorare insieme per lacitta' perche' non ci accontentiamo certo di essere stati gliunici che spesso in solitaria e sempre a viso aperto hannosostenuto una delibera che consolida un pezzo importante dellastoria e del presente di Milano, che rappresenta la puntaavanzata di una politica piu' complessiva sugli spazi sociali eautogestiti, che toglie dal degrado e dall'incuria gli immobilidi Via Zama e di via Trivulzio". Contattato al telefono,Mazzali ha detto di essere pronto a discutere delle suedimissioni con il gruppo. Solidale il segretario milanese del Pd, Pietro Bussolati:"Apprendo con rammarico la notizia delle dimissioni di Mazzali.Non e' un bene per la citta' che non si sia arrivati adaffrontare una delibera importante come quella sul Leoncavallo,sono certo non mancheranno occasioni per discuterne inConsiglio". "E' stata data precedenza a tematiche fondamentaliper i cittadini di Milano, prima tra tutte la questioneriguardante MM per la gestione delle case popolari, - haobiettato Bussolati - ma aggiungo che, per come sono andate lecose riguardo la delibera, auspico ci sia presto una riunionedi maggioranza per discutere e individuare insieme le priorita'per la nostra citta' da qui alla fine del mandato". "Vittoria -ha, invece, esultato il leghista, Igor Iezzi -. La sconfittadella maggioranza sul Leoncavallo e' un grandissimo risultatoper tutta la citta'. Tra i tanti risultati ottenuti possiamoanche festeggiare il funerale di una maggioranza ormaiinesistente con un sindaco che non rappresenta piu' nessuno.Per questo, oggi, con estremo gaudio, possiamo cantare:Leoncavallo a lavorare, Leoncavallo a lavorare". Mentre DeCorato ha negato di avere fatto asse con Rizzo. "La 'vecchiapolitica' non c'entra niente - ha obiettato -. L'unica cosavecchia in questa faccenda e' un centro sociale abusivo da 40anni, durante i quali ha continuato a calpestare la legalita' eche nella sua storia annovera violenze e irregolarita'". (AGI)Mi5/Fed
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