Cinema: da Milano Ambrogino a Morandini, no da vittime terrorismo
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Cinema: da Milano Ambrogino a Morandini, no da vittime terrorismo

Cinema: da Milano Ambrogino a Morandini, no da vittime terrorismo

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(AGI) - Milano, 24 set. - Protesta delle vittime del terrorismoall'iniziativa di Palazzo Marino di insignire dell'Ambroginod'Oro il critico cinematografico Morando Morandini - noto ancheper dare il nome al celebre 'Dizionario dei film e delle serietelevisive, edito da Zanichelli - in occasione del suonovantesimo anno. Alla vigilia della consegnadell'onoreficienza, che avvera' domani nella sede del Comune diMilano, una lettera aperta del presidente dell'Asevit(associazione europea vittime terrorismo) avrebbe sottolineatola non opportunita' del riconoscimento, essendo il criticopadre dell'ex terrorista, Paolo Morandini, e per averpersonalmente sottoscritto negli anni settanta la letteraaperta sul caso Pinelli, nota come 'manifesto contro ilcommissario Calabresi'. "Indignata" anche la reazione di partedell'opposizione con il consigliere di Fratelli d'Italia,Riccardo De Corato che si chiede se siano "questi i cittadiniillustri per Pisapia. Io - ha aggiunto - da milanese, mivergogno". La replica da Palazzo Marino arriva dall'assessorealla Cultura, Filippo Del Corno, che da un lato ha volutoscindere le due diverse storie, del padre e del figlio, e,dall'altro, ha sottolineato le ragioni del riconoscimento: "neiconfronti dei familiari di vittime del terrorismo - ha premessol'assessore - bisogna avere sempre rispetto e comprensione, macome le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, credoche le colpe dei figli non debbano ricadere sui padri. MorandoMorandini, inoltre, ha in molte circostanze espresso il propriodolore derivante dall'avere un figlio che si e' macchiato diatti di terrorismo. L'onoreficenza - ha proseguito Del Corno -e' per la sua attivita' di critico cinematografico e distraordinario divulgatore, attivita' in cui ha profuso enormeenergia e che e' riconosciuta in tutto il mondo. In questo, lavicenda personale del figlio non puo' interferire". (AGI)
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