(AGI) - Milano, 29 giu. - Una lite furibonda nata per una ragazza contesa nella notte del 19 maggio intorno alle 2.30 e finita con due feriti gravi: un italiano di 34 anni a cui e' stato perforato l'intestino e un italo-tunisino di 24 anni preso al gluteo. Nessuno ha avvisato la polizia ne' durante ne' dopo la zuffa, avvenuta nel Sio Caffe' di via Temolo, e nemmeno quando il piu' grave e' andato al Niguarda ed e' stato operato d'urgenza. Dopo un'indagine di trenta giorni la polizia del commissariato Greco-Turro, guidato da Giorgia Iafrate, e' riuscita a risalire all'aggressore: si tratta di un diciannovenne, M.Z. residente a Sesto, nullafacente e incensurato, che ha colpito i due con un coltello di 11 centimetri a farfalla (arma per il porto della quale e' stato indagato). Il giovane e' accusato di tentato omicidio e lesioni gravi. L'episodio e' stato ricostruito grazie alla visione delle telecamere fuori e dentro il locale e alle testimonianze dei presenti, che hanno riconosciuto il gruppo di almeno 5 persone che ha partecipato all'aggressione. Fra questi alcuni incensurati e alcuni personaggi gia' noti alla polizia, di cui un quarantenne, rapinatore conosciuto della zona, che - stando a quanto ricostruito - avrebbe estratto anche lui un coltello, ma che non e' indagato al momento. Le due fazioni si sono scontrate prima dentro e puoi fuori dal locale, ma, dopo il ferimento, i due che avevano avuto la peggio, forse perche' ubriachi e alterati, si sono rialzati e sono andato da soli al pronto soccorso, non realizzando quanto grave fosse la situazione soprattutto per il 34 enne. Ricoverato in prognosi riservata si e' salvato solo grazie all'operazione, come gli stessi medici hanno raccontato. Gli aggressori sono invece scappati a bordo di una Fiat Punto, la cui targa e' stata annotata da un frequentatore della discoteca. La polizia pero' e' stata avvistata solo il giorno dopo di quanto accaduto, e cioe' quando l'Italo-tunisino ferito ha fermato una volante in perlustrazione in via Esculapio intorno alle 22 e ha raccontato tutto. Partita l'indagine, una volta dimesso dopo l'intervento anche l'altro ha fornito il suo racconto. L'aggressore e' poi stato riconosciuto anche da un tatuaggio vistoso con dei simboli giapponesi che aveva sul collo: il 19 enne vive con la madre a Sesto San Giovanni, e adesso e' agli arresti domiciliari come richiesto dal pm, Adriano Scudieri, e convalidato dal gip Donatella Bonci Buonamici; durante l'interrogatorio di garanzia ha ammesso parzialmente i fatti. Anche gli altri della compagnia sono stati identificati e segnalati, e sono tutti residenti tra Sesto e Bresso. Va anche precisato che il locale in questione e' stato chiuso per 20 giorni su ordinanza del questore, ma i proprietari hanno fatto ricorso al TAR. (AGI)
Mia/Ari