(AGI) - Genova, 3 set - "La questione dei comuni sciolti per mafia non ha piu' confini, ma le mafie hanno capito che la politica conta meno di una volta: basta un dirigente o un funzionario pubblico. Noi lo avevamo proposto anche per Roma ai tempi di Marino: a volte non e' necessario sciogliere e commissariare un comune, ma far affiancare il sindaco da un commissario prefettizio che lo aiuti e abbia i poteri per eliminare la parte malata della pubblica amministrazione puo' essere talvolta una soluzione, laddove si vuole lavorare davvero per il bene pubblico". Lo ha detto il presidente della commissione nazionale Antimafia Rosy Bindi alla Festa dell'Unita' di Genova. "Una volta i mafiosi si rivolgevano a Roma, adesso in prima fila, in trincea, ci sono gli amministratori locali e tenere gli occhi puntati sulla pubblica amministrazione e sui comuni e' la nostra priorita'. Un partito come il nostro, che e' ovunque, puo' portare avanti questa battaglia" ha aggiunto Bindi che ha sottolineato come le mafie siano cambiate anche nel target dell'eta': "Bisogna aprire un intero capitolo dedicato ai minori, che sono vittime ma ora anche capi. Come accade nella camorra" ha concluso Bindi. (AGI)
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