(AGI) - Roma, 21 lug. - "E' ancora in itinere una procedura presso la Prefettura di Roma relativa alla selezione di aree o luoghi adibiti a hotspot per migranti prevista da un bando pubblicato dalla Prefettura di Roma che prevede, tra l'altro, la possibilita' di un sito ubicato sul territorio del Comune di Fiumicino". E' quanto dichiara, in una nota, la maggioranza del Comune di Fiumicino.
"Sembrerebbe che la Croce Rossa Italiana, in accordo con la proprieta' dell'area, abbia avanzato la proposta per un sito vicino al quartiere di Pesce Luna nell'adiacenza del litorale. Da una scrupolosa verifica condotta in queste ore emerge che l'area in questione (o parte di essa) e' sottoposta dal 2016 a un provvedimento di sequestro proposto dalla Capitaneria di Porto ed emesso dall'Autorita' giudiziaria con relativa ordinanza del sindaco per la bonifica dell'area stessa interessata da materiali pericolosi, tra i quali una forte presenza di amianto. La bonifica e' ferma da tantissimi mesi e solo parzialmente eseguita, in minima parte, dai proprietari dell'area. La stessa proprieta' e' in contenzioso tributario con l'Amministrazione comunale per oltre 800mila euro che, nonostante le sentenze della commissione tributaria, non sono ancora stati corrisposti.
Questi i fatti che oggi sono stati al centro di una riunione straordinaria che il sindaco, Esterino Montino, ha convocato, alla presenza dei consiglieri di maggioranza.
"La prima osservazione, emersa con grande evidenza, e' il tentativo, da parte della proprieta' di quell'area, di utilizzare l'emergenza migranti - spiega una nota - per uscire da procedimenti di sequestro, di interventi di bonifica e per risolvere problemi di contenzioso con la Pubblica Amministrazione". Questa Amministrazione, precisa ancora la nota, ha una storia di accoglienza e buona integrazione come dimostra il fatto che sul nostro territorio e' gia' presente un Centro di Accoglienza Straordinaria, un altro luogo inserito da moltissimi anni nella rete Sprar e diverse strutture per gli oltre 100 minori non accompagnati che il Comune prende in carico direttamente dall'aeroporto intercontinentale di Fiumicino. Attualmente e' in essere un protocollo d'intesa con la Prefettura per l'integrazione dei migranti che, invece di essere abbandonati in un centro di accoglienza, si dedicano volontariamente a lavori socialmente utili al servizio della comunita' di Fiumicino. Questa storia di buona integrazione si scontra con la nuova modalita' con la quale si cerca di affrontare i temi dell'emergenza migranti. La maggioranza al Comune di Fiumicino non condivide l'apertura di centri che rischiano di essere lontani da qualsiasi esempio di accoglienza dignitosa, simili a campi profughi a scapito di piccole strutture diffuse sui territori, a cominciare da quelli sprovvisti di qualsiasi sistema di accoglienza migranti.
"L'idea di collocare circa 300 migranti, in un'area oggetto di sequestro - sottolinea la maggioranza - priva di servizi, altamente inquinata da fibre d'amianto apre anche un altro problema non meno importante che, ne sono convinto, sara' oggetto di indagine accurata da parte del Ministero dell'Interno. Istituire un hotspot (punto caldo) a qualche centinaio di metri dalla pista 1 dell'aeroporto intercontinentale Leonardo Da Vinci, infatti, sarebbe senz'altro una scelta assurda e incomprensibile sotto tanti aspetti, non ultimo quello che riguarda la sicurezza di un luogo sensibile. Per queste ragioni la maggioranza e il sindaco del Comune di Fiumicino ribadiscono la propria assoluta contrarieta' a qualsiasi ipotesi che preveda questa scelta". (AGI)
Bru