(AGI) - Udine, 1 ott. - "La Regione non ha stanziato affatto 90mila euro per promuovere un kebab, bensi' la presenza del Fvg a una delle maggiori manifestazioni internazionali dedicate all'enogastronomia e ai presidi Slow Food. In mezzo a decine di prodotti presentati c'erano alcuni panini con nomi di fantasia, di cui uno il kebab furlan: qualcuno ha voluto puntare l'indice su quello e dimenticare tutto il resto". Lo afferma l'assessore alle Risorse agricole, Cristiano Shaurli, chiudendo le polemiche sollevate su una supposta promozione con fondi pubblici del "kebab friulano". "Sulla 'querelle del kebab' - ha proseguito Shaurli - condivido la risposta che ha dato il presidente SlowFood Friuli, Massimiliano Plett, e colgo l'occasione per ringraziare l'associazione per averci permesso di presentare al meglio al Salone del gusto di Torino i nostri presidi tipici, le eccellenze e le Dop del Fvg: e' stato un successo che non puo' certo essere sminuito dalla strumentalizzazione che si e' fatta attorno al nome di uno delle decine di prodotti e piatti offerti in quella occasione". "Non credo sia compito della politica controllare il nome di tutti i piatti proposti all'interno di una manifestazione molto piu' ampia che era incentrata alla valorizzazione di tanti dei nostri prodotti tipici. Continuo del resto a credere che il frico sia uno di quelli a piu' alto 'tasso identitario' e che la sua promozione resti una priorita' per la Regione: auspico che tutti i produttori che lo confezionano - visto che ce n'e' piu' d'uno - si accordino per una ricetta condivisa che ci permetta di tutelarlo e di presentarci in maniera ancor piu' forte sui mercati internazionali", spiega Shaurli. "Tutti i contributi i consigli e suggerimenti sono i benvenuti, siano di imprenditori o di cuochi - aggiunge - ma credo che se c'e' una scelta che questa Regione ha fatto e' proprio pensare di puntare molto di piu' che in passato sulla promozione nazionale ed internazionale e sulla conoscenza dei nostri prodotti nel mondo". A tal proposito l'assessore ricorda la scelta di dedicare al Friuli Venezia Giulia un mese di promozione a maggio di quest'anno nei grandi negozi "Eataly" di New York e Chicago, che ha coinvolto una sessantina di produttori - tra cui anche produttori di frico, e tra questi pure il titolare dell'azienda che ha mosso le repliche in questi giorni - con una ventina di degustazioni/eventi nello store di Chicago e una quindicina in quello di New York. (AGI)
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