(AGI) - Trieste, 28 set. - Con la Riforma della Legge 84-1994 che disciplina le attivita' portuali "lo Stato centrale si riappropria di un ruolo di coordinamento delle infrastrutture nazionali". Lo ha detto a margine di una riunione al Propeller Club Trieste Zeno D'Agostino, commissario straordinario del Porto di Trieste e a breve presidente dell'Apt. "In passato - aggiunge - e' mancata la pianificazione con elementi ridondanti e lacune". Citando poi il project financing come metodo di lavoro, D'Agostino ha indicato il Piano nazionale della logistica e dei trasporti come "faro da seguire nell'applicazione della nuova normativa". Apprezza la riforma anche Fabrizio Zerbini, presidente di Trieste Marine Terminal che gestisce il traffico container dello scalo giuliano. "E' auspicabile - ha detto - che questa Riforma sui porti metta termine agli investimenti pubblici 'a pioggia' nell'Italia dei troppi porti, selezionando le esigenze effettivamente necessarie e debitamente supportate da investimenti privati a comprova della loro necessita' e richiesta del mercato". "La riforma della Legge 84/94 - ha aggiunto - e' un'iniziativa positiva e senz'altro migliorabile, ma almeno ha fatto uscire il settore da un immobilismo che durava da ben 22 anni ed ormai insostenibile anche in considerazione dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel mondo dello shipping, dei trasporti e dei Porti". (AGI)
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