(AGI) - Cividale del Friuli (Udine), 16 lug. - Dopo la Brexit l'area dei Balcani occidentali assume un significato strategico di primaria importanza per rafforzare l'Europa. Un'Europa che deve imparare a parlare pi� delle cose che la uniscono, che di quelle che la dividono. Questo il concetto espresso oggi a Cividale del Friuli (Udine) dalla presidente Fvg Debora Serracchiani, in occasione del convegno pubblico "Nuovi segnali dall'Osservatorio Europa. Tra inquietudine e speranza, la Cultura come strumento di dialogo e integrazione", organizzato in apertura della 25/a edizione del Mittelfest. Il giornalista Paolo Rumiz, la cui "lezione sui Balcani" ha fatto da filo conduttore al dibattito, ha portato la sua narrazione di "uomo di frontiera" e ha paragonato i confini a dei sismografi "in grado di percepire con anticipo i cambiamenti della storia", riferendosi alla cruenta dissoluzione dell'ex Yugoslavia. A quasi un quarto di secolo da quel conflitto - come ha affermato l'ambasciatore d'Italia a Lubiana Paolo Trichilo - il Fvg ha saputo interpretare in questi ultimi tre anni un ruolo di protagonista nell'area dei Balcani occidentali "ponendosi - ha spiegato il diplomatico - come soggetto motore del dialogo e di iniziative concrete nell'ambito dello sviluppo economico". Ma non deve essere solo l'economia quella che unisce i popoli europei, ha detto la presidente Serracchiani che, citando proprio l'esempio virtuoso del Mittelfest, ha ribadito la necessit� che l'Europa utilizzi la cultura per rafforzare il dialogo e l'unit�. La presidente Serracchiani infine, facendo riferimento al recente attentato terroristico di Nizza, ha sostenuto il bisogno di una reazione europea non solo di vertice, ma che sia soprattutto "unita, coesa e di popolo". (AGI)
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